laghetash ispra

Una delle gite nel bosco più belle da fare dopo un periodo di pioggia o in autunno-inverno sono i Laghetasc, tra Ispra e Brebbia, un angolo di bosco magico che rievoca le atmosfere tipiche bayou della Louisiana.

Questo a causa della insolita presenza di alcuni cipressi calvi delle paludi, alberi giganti che affondano le loro strane radici nell''acqua, come zampe di elefanti. Solitamente sono piante che si trovano appunto lungo il Mississipi, ma qui alcuni di loro hanno trovato un habitat perfetto, e trasformano il già bellissimo bosco varesino in qualcosa di unico.

Il Laghetash si trova tra Brebbia e Ispra, lungo il Sentiero Verbano. Una pozza semi paludosa, su collinetta chiamata Motta Pivione, una piccola sommità nel bosco. 

Questo scenario naturale così diverso dal solito diventa sempre più la meta di gite per appassionati di natura e fotografia, sopratutto nelle stagioni più umide appunto, quando i colori e l’acqua regalano riflessi e tavolozze da immortalare.

Dopo i periodi di pioggia, questa zona umida crea un laghetto di acqua ferma, da cui svettano enormi alberi le cui radici sembrano zampe di elegante. Sono i cipressi calvi delle paludi, e proiettano il visitatore in uno scenario surreale dove sembra di essere in un ambiente totalmente diverso. 

È una gita che raccoglie sempre più appassionati, stivali di gomma ai piedi e fotocamera ben salda in mano per immortalare uno spettacolo.

Il Laghetasc e i Cipressi Calvi, come in Missisipi

Il “Laghetasc” o “Laghetasch” che in dialetto locale significa appunto pozza, laghetto, è un'area umida affascinante ma anche di rilievo ambientale.

I protagonisti indiscussi sono loro: i cipressi calvi delle paludi (nome scientifico, Taxodium distichum), che proiettano il visitatore in uno scenario che sembra lontano mille miglia, nel bayou della Louisiana

Il bayou

bayou

Il bayou è un ecosistema tipico del delta del Missisipi.  Certo, qui a Varese mancano (per fortuna) alligatori e leggende stregate (o forse ce ne sono?) ma ci sono loro, i cipressi calvi che caratterizzano fortemente l’ambiente. Questi alberi sono nativi degli Stati Uniti, soprattutto tra le paludi del Mississipi e Missouri ma arrivarono a metà Ottocento anche in Europa. A introdurli in questo ambiente fu nel Novecento il proprietario dell’area boschiva. Questi giganti vegetali trovarono il loro ambiente ideale nella torbiera e si svilupparono.

Sono delle conifere particolari perchè caduche (in inverno perdono le foglie, ecco perchè vengono chiamati calvi) e perchè vivono nell’acqua, respirando dalle radici che entrano in profondità nel terreno. Il tronco massiccio e le radici così ampie assomigliano alla zampa di un elefante. Il fusto alto li rende dei veri e propri giganti che dopo una giornata di piogga si ergono dall’acqua.

Possono raggiungere i 40 metri di altezza e i mille anni di età!

Laghetash: come arrivare e dove parcheggiare

Per raggiungere lo stagno del Laghetash a piedi, si può lasciare l’auto in via Motta Pivione, nei pressi di un agriturismo e prendere la strada che da asfaltata diventa sterrata e si addentra prima in un prato e poi nel bosco. La segnaletica di legno è precisa e in dieci minuti di cammino si sarà al cospetto dei giganti silenziosi. 

Oppure, si può passare dalla località Cascine di Ispra, quindi svoltare a destra per una stretta stradina asfaltata tra campi che sale. La strada svolte salendo a sinistra e si arriva al limitare del bosco, nei pressi di una splendida villa in legno e pietra. Nelle vicinanze ci sono alcuni spiazzi d'erba dove si può lasciare l'auto e incamminarsi a piedi.

I Laghetash sono ben segnalati con cartelli di legno, si arriva in una decina di minuti di cammino, e si passa anche da una graziosa cappelletta in legno e pigne e simpatici gnometti che addobbano il bosco.

Quando andare

L’ideale è approfittare di una giornata di pioggia o di visitarli dopo un periodo particolarmente piovoso, per poter ammirare lo stagno che si forma attorno. Lo spettacolo rimane affascinante anche in periodi di tempo asciutto, dove, volendo cogliere il lato positivo della situazione, ci si può avvicinare maggiormente ai “giganti”. 

Video

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Gia' che ci sei, dopo potresti aver voglia di fare una passeggiata a Ispra!

Scritto da:

Al.Fa

Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un'agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.

Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.

Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.