Qualche giorno fa parlavo con una persona cara che mi confessava di avere difficoltà a dormire. Così gli ho consigliato di leggere. Anche qualche riga, prima di addormentarsi, aiuta a staccare con la testa e allontanare i pensieri.
Poi ho pensato che molte storie di borghi e paesi potrebbero passare benissimo da fiabe della buonanotte, storie a volte curiose, paurose, surreali o commoventi, che sembrano favole, ma in realtà sono davvero accadute.
Così ho deciso di cercarle, raccoglierle, e dedicare loro un posto speciale nel mio blog, inaugurando la nuova rubrica "Storie della Sera". Il mio modo per raccontare una storia curiosa, anche se sono distante.
Vi racconterò di alcune località, vie, borghi e quartieri, come se fossero delle favole da leggere prima di addormentarvi (e con pubblicazione rigorosamente dopo il tramonto).
Cominciamo con una storia curiosa che riguarda le mie parti, e in particolare Dumenza, una località montana sopra Luino (dove c'è anche il mitico Rifugio Dumenza, che vi consiglio di andare a visitare) e che parla di un gesto folle di un imbianchino delle valli varesine, che divenne famoso in tutto il mondo per un furto davvero singolare.
Lo sapevate che a Dumenza, a inizio secolo scorso, "soggiornò" La Gioconda? Il celebre quadro di Leonardo da Vinci infatti fu trafugato da Parigi e portato qui. Ho scoperto questa storia grazie a un libro che mi ha prestato un amico, che richiama "Guida alla Lombardia Misteriosa" (Edizioni Sugar). Ma ne parla anche il celebre scrittore di Luino, Piero Chiara, ne "Il piatto piange", e un editore locale, Piero Macchione, alla storia ha dedicato un libro.
Nel frattempo le indagini in Francia proseguivano con scalpore, e anche Apollinaire e Picasso finirono nell'elenco dei sospettati.
Fu un imbianchino e decoratore di Dumenza, Vincenzo Perruggia, che nel 1911, trovandosi emigrato a lavorare al Louvre, rubò la Gioconda di Leonardo da Vinci. L'emigrante se la portò poi a Dumenza, dove venne tenuta nascosta assieme ad alcuni complici.
Ogni tanto, dice la leggenda, se la tirava fuori da sotto il letto, dove l'aveva nascita, per rimirarla o mostrarla ai famigliari. Nel frattempo le indagini in Francia proseguivano con scalpore, e anche Apollinaire e Picasso finirono nell'elenco dei sospettati.
Chissà, forse la Gioconda sarebbe ancora a Dumenza se a un certo punto Perruggia non pensò di venderla e prese contatti con un commerciante d'arte di Firenze. Appena srotolò l'opera all'Albergo Tripolitania di Firenze, venne arrestato e La Gioconda tornò a Parigi.
Vincenzo Perruggia, il ladro della Gioconda di Dumenza, venne arrestato, processato e condannato a un anno e 15 giorni di carcere. Poco dopo venne chiamato in Guerra e finì prigioniero. Dopo il conflitto si sposò e tornò in Francia, dove morì di infarto l’8 ottobre del 1925, lo stesso giorno della sua nascita (8 ottobre 1881) e di sua moglie.
La storia è diventata uno sceneggiato per la Rai nel 1978, e poi qualche anno fa, nella fiction "L’uomo che rubò la Gioconda", per la regia di Fabrizio Costa e con Alessandro Preziosi.
Buonanotte....:*
Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un’agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.
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Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.