Neauphle-le-Château: si nasconde qui Emanuela Orlandi?
In questi giorni è salito agli onori delle cronache il nome di questo piccolo borgo francese di tremila anime.
Stando alle rivelazioni di Marco Fassoni Accetti, “superteste” (sarà vero?) dell’ultim’ora sul caso Orlandi (non si sa se attendibile o meno), la Orlandi dopo il sequestro si sarebbe trasferita qui, in questa località vicino a Parigi.
Detto questo, vale la pena approfittare del clamore per puntare i riflettori su un borgo francese che merita di essere visitato. Ma prima, chiunque voglia aiutare la famiglia Orlandi ad avere giustizia, si rechi sul sito ufficiale su Emanuela Orlandi, per partecipare alle iniziative e firmare la petizione affinchè luce vera sia fatta per la vicenda.E' giusto che si continui a parlarne, ma solo perchè l'attenzione non venga mai meno.
Tornando a Neauphle-le-Château, qui siamo a breve distanza da Parigi e brevissima da Versailles, in una cittadina affascinante e tranquilla, appesa su uno sperone roccioso.
Non solo: Neauphle-le-Château è uno dei comuni più piccoli della Francia. Un luogo fantastico se avete in mente un soggiorno a Parigi e dintorni, dove potrete passeggiare lungo bei viali attorniati da giardini e magnifici esempi di ville borghesi.
Tra gli edifici da visitare, merita un salto la Chiesa di San Nicola, che venne edificata nel 1118 da Simon III, Conestabile di Francia. Danneggiata in seguito dalla guerra dei cent'anni e un incendio di enormi proporzioni, venne restaurata nel XIX secolo.
Forse non tutti sanno che proprio qui, a Neauphle-le-Chateau è attiva la distilleria Grand Marnier Cordon Rouge, la famosa bevanda a base di acquavite che viene prodotta qui dal 1870.
E mentre si cerca di capire se quelle di Fassoni siano vere rivelazioni o vaneggiamenti di un folle che chiede attenzione a scapito di due ragazze rapite e delle loro famiglie, il borgo è stato la “casa” di altri personaggi molto conosciuti.
Per esempio qui ha vissuto per una trentina d’anni la scrittrice Marguerite Duras.
Ed era esiliato proprio a Neauphle-le-Château l'ayatollah Khomeini nel 1978.
Questa è la ragione per cui Teheran ha ora intitolato una via proprio Neauphle-le-Chateau.
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