Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano

A Merano e ai Giardini di Castel Trauttmansdorff ho lasciato il cuore. Questa splendida città altoatesina, è da sempre meta di viaggiatori in cerca di un clima mite, i panorami delle Dolomiti e benessere termale. Io amo particolarmente i suoi splendidi giardini e la cura per il verde che si respira e si può ammirare anche solo passeggiando in centro.

Forse non tutti sanno che il fascino di questa città e dei suoi dintorni deve molto a due storici soggiorni di un’illustre visitatrice: l’Imperatrice d’Austria Elisabetta di Baviera, meglio nota come Sissi. Tra il 1870 e il 1889, infatti, Sissi trascorse due inverni a Castel Trauttmansdorff, residenza che sorge su un dolce declivio appena fuori dal centro di Merano, contribuendo in modo determinante alla fama della località come luogo di cura di rilevanza internazionale. Oggi, proprio attorno a questo castello, si estendono i Giardini di Castel Trauttmansdorff, un’oasi botanica di oltre 12 ettari, famosa in tutto il mondo per la ricchezza e la varietà delle sue piante.

Come arrivò Sissi a Merano?

Fu soprattutto la ricerca di temperature più miti e meno rigide degli inverni austriaci a spingere Sissi, insieme alla figlia Marie Valerie di appena due anni, a stabilirsi a Merano nell’inverno del 1870. La piccola era di salute cagionevole, e l’aria salubre dell’Alto Adige, unita alla posizione riparata della conca meranese, ebbe su di lei un effetto terapeutico.

Il castello che ospitò l’Imperatrice era all’epoca molto diverso da com’è oggi: non si trattava di una residenza sfarzosa, ma piuttosto di una sistemazione spartana.

Nonostante i 23.000 fiorini investiti in ristrutturazioni e arredi, Castel Trauttmansdorff non vantava il lusso di altre note località termali o cureggianti dell’Impero. Tuttavia, proprio questo aspetto – unito all’amenità del luogo, al sole e all’assenza di vento – rispondeva perfettamente al desiderio di riservatezza di Sissi.

In breve tempo, la rapida guarigione della piccola Valerie e le lodi di Sissi su Merano resero celebre la cittadina ben oltre i confini austro-ungarici. Nobili e benestanti iniziarono a guardare a questa località con grande interesse, trasformandola gradualmente in una destinazione di spicco, ricercata per le sue potenzialità climatiche e paesaggistiche. La fama di Castel Trauttmansdorff, che aveva avuto l’onore di accogliere l’Imperatrice, crebbe a tal punto da divenire una delle residenze più ambite dai viaggiatori di alto rango.

Il ritorno di Sissi e il legame con Merano

Giardini Merano Sissi

Diciotto anni dopo, nel 1889, Sissi fece ritorno a Merano, nuovamente a Castel Trauttmansdorff. In quell’occasione, l’Imperatrice era reduce da un periodo estremamente doloroso della sua vita: la morte del figlio Rudolf. In una delle sue lettere, ella descrisse il desiderio di rivivere i “ricordi di periodi precedenti più felici”, alludendo proprio ai bei momenti trascorsi a Merano durante il primo soggiorno.

Questo secondo arrivo fu l’ulteriore conferma dell’importanza terapeutica e spirituale che Merano e le sue montagne avevano per Sissi. La città, nel frattempo, si era evoluta: la fama conquistata a seguito del primo soggiorno imperiale aveva portato alla realizzazione di nuovi alberghi, passeggiate curate e parchi ricchi di specie arboree esotiche. Merano divenne in breve una delle località preferite dall’aristocrazia europea che vi si recava per motivi di salute, svago o semplicemente per lasciarsi incantare dal suo paesaggio pittoresco.

La Passeggiata di Sissi

Sissi era nota per il suo amore per l’attività fisica e per le lunghe passeggiate a piedi. A Castel Trauttmansdorff, fece costruire sentieri coperti di ghiaino nel bosco di roverelle circostante, in modo da poter camminare indisturbata e mantenersi in forma, lontana dal “trambusto del mondo”. Ancora oggi, alcuni di questi percorsi sono inclusi nella famosa “Passeggiata di Sissi” all’interno dei moderni Giardini.

È però importante ricordare che i giardini botanici, inaugurati solo nel 2001, non esistevano all’epoca dell’Imperatrice.

Intorno al castello vi erano soprattutto terreni incolti, frutteti e vigneti tipici della regione.

Il Trono di Sissi a Merano
Il Trono di Sissi nei Giardini di Castel Trauttansdorff (foto di Alexander Pichler)

Proprio in memoria di Sissi e delle sue predilette passeggiate, nei Giardini di Castel Trauttmansdorff è stata posta una suggestiva seduta in marmo bianco chiamata “trono di Sissi”. Originariamente posizionata all’ombra di un castagno, il luogo preferito dell’Imperatrice, si trova oggi sulla terrazza signorile del lato meridionale del Castello, al termine di un’ampia scalinata semicircolare in marmo e ardesia. Da qui, lo sguardo spazia sui Giardini e sulle cime circostanti, in un panorama di grande impatto emotivo.

Il “Sentiero di Sissi”: un percorso tra storia e natura

Uno degli itinerari preferiti dall’Imperatrice era quello che la portava da Castel Trauttmansdorff al centro di Merano. Oggi, questo tratto è conosciuto come il “Sentiero di Sissi”: un percorso di circa tre chilometri che attraversa angoli tranquilli, antichi giardini e residenze storiche, costeggiando il quartiere residenziale di Maia Alta. Si tratta di una passeggiata agevole, percorribile tutto l’anno, con un dislivello di appena 45 metri.

Le tappe legate a Sissi

Lungo l’itinerario si incontrano alcune tappe legate alla figura di Sissi, tra queste:

  • il “Parco Elisabetta”, creato per rendere omaggio alla figlia Marie Valerie in occasione della visita imperiale del 1870, arricchito negli anni con giochi d’acqua.
  • un padiglione per i concerti e, dal 1903, con una statua marmorea dell’Imperatrice realizzata dall’artista viennese Hermann Klotz.
  • l’Hotel Bavaria, le cui insegne commemorano Karl Theodor, il fratello di Sissi, duca molto apprezzato in zona per la sua opera di oculista dedito anche ai meno abbienti.

I Giardini di Castel Trauttmansdorff: un tesoro botanico mondiale (e uno dei miei luoghi del cuore)

Oggi, dove una volta Sissi poteva ammirare frutteti e vigneti, si estendono i Giardini di Castel Trauttmansdorff; un tesoro botanico ricco di fiori e magia disteso su una superficie di 12 ettari e con un dislivello di oltre 100 metri, ospita più di 80 paesaggi botanici provenienti da ogni angolo del pianeta.

Le aree tematiche in cui è suddiviso il parco – dai Boschi del Mondo ai Giardini acquatici e terrazzati, passando per i Paesaggi dell’Alto Adige e i Giardini soleggiati del Mediterraneo – offrono una varietà sorprendente di colori e profumi che cambiano con il susseguirsi delle stagioni.

La fioritura, in primavera, regala un’esplosione di tinte delicate, mentre in estate il verde rigoglioso diventa protagonista.

In autunno, la tavolozza delle foglie si tinge di tonalità calde e, anche nei mesi più freddi, i Giardini conservano un fascino speciale, grazie a giochi di luce e specchi d’acqua che riflettono le montagne innevate.

Il Touriseum: viaggio nella storia del turismo alpino

All’interno del castello, trova oggi spazio il Touriseum, il Museo provinciale dedicato alla storia del turismo alpino. L’allestimento propone un racconto davvero interessante che abbraccia 250 anni di viaggi e villeggiature tra le montagne, mostrando come il concetto di vacanza in Alto Adige si sia trasformato nel tempo. La presenza di documenti, testimonianze e installazioni interattive permette di comprendere meglio il percorso che ha fatto di Merano, un tempo borgo di confine, una meta di richiamo internazionale.

Inoltre, all’interno delle sale storiche di Castel Trauttmansdorff è allestita una mostra permanente dedicata agli illustri ospiti che vi hanno soggiornato, con oggetti originali appartenuti all’Imperatrice e un’audiorecita moderna che immerge il visitatore nel mondo e nella mente della “bella Sissi”.

Un gioiello da scoprire in chiave “undertourism”

Sebbene Merano sia oggi una meta conosciuta, l’area intorno a Castel Trauttmansdorff e i suoi Giardini conserva un’atmosfera autentica e rilassata, che fa parte di quell’approccio “undertourism” che si può applicare anche a destinazioni più note. Passeggiare tra i vialetti alberati, fermarsi ad ammirare i panorami sulle montagne circostanti, sostare in un caffè nascosto nelle strade di Maia Alta, significa entrare in punta di piedi in un mondo fatto di silenzi, natura e piccoli momenti di stupore.

Visitarli in periodi di minore affluenza turistica, come l’inizio della primavera o la tarda estate, permette di vivere di più la magia del luogo e di apprezzare la sua ricca storia.

Un viaggio nella bellezza e nella pace, ma con lo sguardo rivolto a un turismo più rispettoso, attento ai dettagli e alla bellezza discreta dei luoghi, proprio come quella che Sissi cercava passeggiando, in solitudine, tra i filari di vigneti e i boschi di roverelle. E come quella che si sforza ad alimentare Merano, dove l'attenzione alla mobilità dolce, al rispetto della natura e ai ritmi lenti si nota a ogni passo.

Scritto da:

Al.Fa

Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un'agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.

Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.

Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.