Greenpeace ha recentemente diramato un comunicato stampa sulle alluvioni che hanno messo in ginocchio Genova, la Liguria di Levante e la Lunigiana. Ve lo riportiamo integralmente.
Greenpeace ritiene che eventi atmosferici estremi come quelli di queste settimane saranno purtroppo sempre più frequenti e violenti se non si inverte presto la rotta in materia di emissioni di gas serra [1].
Da un studio pubblicato lo scorso febbraio su Nature risulta come le emissioni di gas a effetto serra abbiano contribuito all'aumento delle precipitazioni estreme nei due terzi dei casi relativi all'emisfero nord. Negli ultimi sei anni, secondo dati del gruppo Munich RE, i danni dovuti a eventi meteo estremi, a livello mondiale, sono costati tra i 50 e i 100 miliardi di dollari l'anno; mentre i morti causati da questi eventi vanno da ottomila (2009) fino a ottantamila (2008).
"Chiamare in causa i cambiamenti climatici, anche in circostanze dolorose come questa di Genova, non significa maledire il cielo - ha concluso Boraschi - Ci sono responsabilità che la politica e l'industria, in particolare quella energetica, devono assumersi per garantire un futuro dove a farla da padrone non sia il caos climatico".
In tal senso, il governo italiano è del tutto latitante, anche in vista della prossima conferenza di Durban, dove si deciderà del futuro del protocollo di Kyoto: l'Italia gioca costantemente una partita di retroguardia nel contrasto ai cambiamenti climatici, anche in sede europea dove l'indifferenza della nostra classe politica a questi problemi è risaputa.
Greenpeace chiede al governo italiano di sostenere, nei prossimi negoziati di Durban, la necessità di nuovi stringenti accordi internazionali per la salvaguardia del clima; e chiede la dismissione degli impianti di produzione termoelettrica basati sulle fonti fossili e investimenti in fonti rinnovabili ed efficienza energetica.
Note:
[1] Greenpeace ricorda come in Italia le temperature, negli ultimi 100 anni, si sono alzate di 1,3 gradi Celsius rispetto alla media del periodo di riferimento. Il fenomeno si è acuito nelle ultime decadi: tutti i primi 10 anni più caldi, dal 1800 ad oggi, nel nostro Paese, sono successivi al 1990; e di questi, 6 su 10 sono successivi al 2000. Per stare ai soli ultimi 20 anni, le temperatura medie sono cresciute di 0,7 gradi Celsius. Si tratta di un trend fino a 4 volte superiore a quelli registrati nella maggior parte del Pianeta.
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