Prosegue il viaggio in Irlanda del Nord di Carlo Colombo, curatore de "Tre mesi in Portogallo nel 1822": La Tenuta di Downhill e Mussenden Temple.
A est della spiaggia di Benone, il profilo dell'orizzonte vanta la meraviglia più rimarchevole della contea. Al limite dei faraglioni a picco sul mare, un edificio a pianta circolare, di foggia neoclassica, costruito su modello del tempio di Vesta a Roma, rimarca la maestà dello spettacolo sottostante, come sorvegliandola.
È il Mussenden Temple, uno tra i soggetti più fotografati dell’Irlanda settentrionale, e per ammirarlo più da vicino, sarà meglio rimettersi al volante. Prima di arrivare al borgo costiero di Castlerock, sulla sinistra, sorge il rudere di un palazzo in rovina dai molti nomi.
Appartiene a quel che resta della tenuta di Downhill, appartenuta ad un eccentrico aristocratico, vescovo di Londonderry, a cavallo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo. Frederick Augustus Hervey, quarto conte di Bristol e pastore protestante, costruì il palazzo, anche noto come “il castello del vescovo”, per ovvie ragioni. I lavori terminarono nel 1785.
Vi si accede tramite due porte: sorvegliata dai custodi, l’una introduce ad un piccolo bosco di piante ricercate, che il vento costantemente agita; l’altra, detta “porta dei leoni”, accentua l’aspetto spettrale del luogo, che dopo il secondo conflitto mondiale si è svuotato come una noce, ed è andato in rovina. Nelle notti di tempesta, quando la pioggia fende improvvisa le tenebre, due leoni dai profili semplici e feroci sembrano uscire da un libro di fantasmi o di quei mondi fantastici tanto cari a Clive Staples Lewis.
Pare proprio che l’autore delle Cronache di Narnia si fosse ispirato a Downhill per la stesura de “Il leone, la strega e l’armadio”.
Del palazzo, che per quasi due secoli ha impreziosito le spoglie e ventose campagne di Londonderry, fino ad ospitare per ultima la contraerea britannica, non restano che le pareti e i cancelli, che impediscono alle pecore di brucare là dove un tempo si sorseggiava whisky davanti al caminetto.
Di fronte, lo splendido colpo d’occhio che il Mussenden Temple offre ai visitatori coerentemente interpreta le parole del poeta Lucrezio, che vi sono incise: “Suave mari magno turbantibus aequora ventis e terra magnum alterius spectare laborem”. È dolce, quando i venti sconvolgono le distese del vasto mare, guardare da terra il grande travaglio altrui.
Non è poco, quello che sconvolge da decenni questo pugno di contee, che orgogliosamente formano l’Irlanda del Nord. Proprio le spiagge ai piedi della scogliera e del suo tempio d’amore, sono stati gli scenari di due delitti trucidi e brutali: il primo ha avuto per protagonisti un dentista pluriomicida e la sua prima vittima nel 1991; il secondo si inscrive nelle sanguinose contrapposizioni tra i discendenti dei coloni scozzesi, di confessione protestante, e gli irlandesi cattolici. Quattro di questi ultimi furono ritrovati cadaveri nel 1993, uccisi per mano di sicari lealisti.
Ripercorri le altre tappe del breve viaggio in Irlanda del Nord
- Irlanda del Nord #1 – La spiaggia di Benone
- Irlanda del Nord#2 La tenuta di Downhill e il Mussenden Temple
Le prossime tappe
- Irlanda del Nord #3: Belfast e i suoi murales
- Irlanda del Nord #4.: verso la Cattedrale di Sant’Anna
- Irlanda del Nord #: Derry
- Irlanda del Nord #: Gigant's Causeway
- Irlanda del Nord: arcobaleni
Scopri Tre mesi in Portogallo di Carlo Colombo
Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un’agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.
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