“Tre mesi in Portogallo, nel 1822”: un viaggio indietro nel tempo, un libro epistolare, in cui il giornalista Carlo Colombo (a sinistra nella foto, con a fianco il libro) riscopre la figura di Giuseppe Pecchio, patriota risorgimentale che dopo i moti milanesi del marzo del 1821, fuggì in Spagna e Portogallo per sottrarsi alle persecuzioni degli austriaci.

Andiamo con ordine: “Tre mesi in Portogallo nel 1822” (Vittoria Iguazu Editora) deriva da un lavoro di riedizione e ricerca effettuati da Colombo su 18 lettere che il conte Pecchio scrisse durante il suo “esilio” in Spagna, poi nel paese affacciato sull’Oceano e infine in Gran Bretagna.

A Colombo il merito di aver riportato alla luce un piccolo tesoro: pensate che Giangiacomo Feltrinelli riusci a procurarsi a un’asta londinese il solo esemplare dell’unica edizione in lingua italiana, del 1822.

Ma cosa contiene questo volume di così prezioso? Diciotto lettere dal Portogallo di Pecchio a Lady Giannina Oxford. Una figura da riscoprire nel panorama del lotta per la democrazia e la libertà, ma anche un libro di viaggio dallo stile molto accattivante e vicino al gusto contemporaneo.

Ma è anche un opuscolo rivoluzionario. Pecchio non fu “solo” uno spettatore dei moti milanesi, ma ne “tenne le redini”, fu parte attiva, e per questo fu costretto a fuggire. Morirà in Inghilterra, dopo essersi battuto per il costituzionalismo spagnolo e l’indipendenza greca.

Finirà per troppo tempo dimenticato dai più in Italia, la sua figura sottovalutata dalla Storia. Almeno fino ad oggi.

C’è da perdersi in lettere dallo stile coinvolgente che a metà tra cronache e romanzo d’avventura ci fanno tuffare nella storia di un Paese, il Portogallo, che ai tempi era La terra dell’esplorazione, un paese esotico. Non manca niente per conquistare nella lettura: cospirazioni, battaglie, intrecci, e, qualcosa che purtroppo forse col tempo molti hanno perso: ideali veri.

“Tre mesi in Portogallo, nel 1822”, di Giuseppe Pecchio a cura di Carlo Colombo, è un volume per viaggiatori dall’animo romantico,  idealisti, appassionati di storia.

 

Scritto da:

Al.Fa

Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un'agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.

Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.

Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.