Oggi vi scrivo questo post notturno per parlarvi di un paesino con un’ iniziativa davvero interessante. Che si svolge nel paesino di  Arsago Seprio, in provincia di Varese. Un borghetto pieno zeppo di resti archeologici importanti, dalle civiltà protoceltiche fino agli insediamenti romanici.
Qualche centinaio di abitanti, boschi e paludi protette dal Parco del Ticino da un lato, l’immenso e artificiale tramonto perenne dell’aeroporto di Malpensa dall’altro. Un paesino di contrasti: natura e storia, tecnologia e futuro; abitanti pro aeroporto, cittadini contrari all’inquinamento e al rumore dei sorvoli notturni che esso comporta.
Tuttavia, lo spirito di una piccola comunità qui si respira.

E’ bello andare ad Arsago, anche se non c’è niente: nessun cinema o locale. O forse c’è proprio tutto quello che serve: passeggiate, boschi a due passi e un’attiva vita locale. Arsago Seprio ha il suo palio ogni anno a fine estate, ha la sua associazione che ogni anno ospita i bambini ucraini vittime delle radiazioni di Chernobyl, ha i suoi momenti culturali.
Uno, degno di nota, sono i “mercoledì del museo”, che si tengono al museo archeologico di viale Vanoni.
In pratica, una volta alla settimana, il piccolo ma ricchissimo di storia museo locale, ospita conferenze con studiosi di spicco, per raccontare la storia e il passato con scienza, coscienza e anche con originalità.
La stagione dei mercoledì del museo di Arsago è iniziata a ottobre.

Al primo incontro, si è parlato di un altro borgo ricco di archeologia: Castelseprio. trattato da un altro punto di vista storico: gli inizi del Novecento.
La conferenza si intitolava “Castelseprio tra l'ultimo novecento e i primi anni del duemila” e come relatore era presente dottoressa Angela Surace già direttore del Parco Archeologico di Castelseprio

Il parco di Castelseprio

Il parco archeologico di Castelseprio,che racchiude i resti di un insediamento tardoantico fortificato, fu aperto al pubblico alla fine degli anni cinquanta, dopo circa un decennio  dalla pubblicazione del magistrale volume Santa Maria di Castelseprio, a cura di Bognetti, Chierici e De Capitani d'Arzago, che porto' all'attenzione internazionale gli affreschi altomediovali conservati nella chiesetta di Santa Maria foris portas e il loro contesto.

Il luogo, valorizzato via via  sia nei suoi aspetti storici, artistici e archeologici quanto in quelli naturalistici e paesaggistici, rientra fra i Luoghi della Cultura  dell' Italia.

Nella storia del Parco si può ragionare in termini di grandezze decennali. Nel decennio appena trascorso si è potuto mettere a frutto il lavoro di tanti anni avviando in funzione del restauro e della valorizzazione progetti di  ricerca  attorno agli edifici  principali, completando i lavori di ripristino dei versanti ammalorati da eventi naturali calamitosi, con il recupero di dati notevoli per  le fortificazioni, documentando il più possibile al dettaglio le strutture del castrum e del borgo, riordinando  le collezioni nei depositi, presentando in vari modi e in varie sedi sintesi e spunti di ricerche. Il restauro complessivo della sede destinata all' Antiquarium e al suo allestimento, che presenta  un excursus storico-archeologico dalla fine dell'età del bronzo al cinquecento inoltrato, ha rappresentato il punto di eccellenza delle buone prassi condotte in tanti anni. L' inserimento di Castelseprio - Torba nel progetto di candidatura Unesco  relativo all'Italia  dei Longobardi ,perseguito con altre sei realtà nazionali,ha suggellato l'importanza del sito fortificato  con i suoi valori aggiunti  e ne ha anche premiato la conduzione,aperta a progettualità complessive, con l'impegno di procedere con costanza  nella conoscenza e nella conservazione, base per una valorizzazione mirata  a coniugare valori storico-archeologici con valori paesaggistico - ambientali, nella consapevolezza dell'obbligo di non snaturare quanto ci è pervenuto.
Il consiglio è fare un salto in entrambi i paesi..meritano!

Scritto da:

Al.Fa

Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un'agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.

Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.

Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.