Ultimamente, complici le interazioni permesse dai social network, vedo nascere come funghi concorsi per vincere viaggi da parte di compagnie aeree, tour operator, agenzie e così via. C’è chi invita a inviare le foto più rappresentative di un luogo, chi post e commenti, contributi creativi ecc... In palio: viaggi, vacanze e alloggi.
In molti casi però, sul piatto dello scambio ci sono i nostri dati, che vanno ad alimentare mailing list e newsletter, oltre a creare una serie di “effetti collaterali”, tipo il nostro amico che partecipa a un concorso fotografico sui social network e “spamma” tutti i contatti di Facebook per incrementare il numero di “like” sotto le sue foto.
Come avrete già capito, sono abbastanza critica su questo tipo di concorsi. Anche se ultimamente io per prima ho inviato delle foto per il contest fotografico legato al Trento film festival. Ho scelto di partecipare a quello perchè ha dietro organizzazioni che stimo, è legato a un evento che apprezzo molto, e non quindi collegato solo ad agenzie di comunicazione e brand. E soprattutto, non era legato ad alcun procedimento per “raccattare” like sui vari canali sociali.
In un altro caso ho deciso di aderire a un iniziativa con concorso per vincere alloggi gratis con il Nightswapping, perché era un ottimo pretesto di parlare di questa nuova opportunità di soggiorno che trovo molto interessante, e dare una possibilità ai miei lettori che ritenevo interessanti (le modalità erano davvero semplicissime).
A volte però ai blogger gli organizzatori di concorsi chiedono davvero molto impegno...non so quanto un blog ci guadagni a mettere su architetture digitali elaborate, che spesso prendono molta energia, e di fatto sono un lavoro gratis per un committente. Credo si debba stare molto attenti a collaborare a progetti per i quali avvero credete ne valga la pena. Analizzate pro e contro prima di buttarvi in un contest che farà impazzire voi e il vostro sviluppatore per giorni...
Ma ogni caso è a se. Di solito funziona così: video e claim accattivanti (accompagnati da piogge di punti interrogativi, come se non ci fosse un domani) attirano l’attenzione degli utenti: “Diventa portavoce del marchio Tale! Vinci una vacanza attorno al mondo!”. Ecco che ci si trova a organizzare video, foto o testi e poi, a compilare numerosi campi con i nostri dati, nome e cognome, indirizzo, e mail.
Non ho ancora conosciuto qualcuno che avesse vinto un contest di questo tipo. O meglio, di sicuro hanno vinto le agenzie di comunicazione, che si sono rimpinguate di nuovi indirizzi email freschi per inviare poi pubblicità e newsletter (ricordatevi sempre di spuntare la casella dove NO, non volete la newsletter) .
Ci sarebbe da capire inoltre se il contest funziona ancora oggi, ma credo di si, visto il fiorire di iniziative di questo tipo che male che vada offrono una bella sponsorizzazione web di un tale marchio o servizio.
Ci sono anche i lati positivi: a volte alcuni contest per vincere viaggi sono divertenti. In altre casi la vincita è allettante, perchè non provare? Può essere anche un modo per creativi di far conoscere alcuni loro lavori, a prescindere dal fatto che si vinca o meno.
Insomma: l’importante è conoscere le condizioni e sapere perchè si partecipa.
Voi cosa ne pensate? Partecipate o organizzate concorsi? Ci sono formule che vi piacciono particolarmente?
Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un’agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.
Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.
Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.