Una strada dalle tante personalità: la Via Gaggio (a Lonate Pozzolo, in provincia di Varese, a pochissima distanza dall'aeroporto di Malpensa) non è solo una bella passeggiata in brughiera, è un museo a cielo aperto su molte cose: sugli antichi costumi contadini di un tempo nella zona, è un percorso ideale per rimettersi in forma, è un salto in un passato meno bucolico, ovvero la permanenza delle truppe tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il tutto in una camminata di circa tre chilometri che collega la città di Lonate Pozzolo con la sua frazione, Tornavento, attraverso una sterrata larga e pulita nel bosco e giù, fino a connettersi con la Ex Dogana Austroungarica del parco del Ticino e ai canali più in basso. Ritrovo domenicale per eccellenza per sportivi e amanti delle camminate, offre più volti a seconda di quello che si voglia scoprire.
Il "senso" di Via Gaggio
Via Gaggio non è a “senso unico”, ne ha molti: la passeggiata può cominciare dal Punto Parco (anche se qui è bello arrivare e godersi il panorama che si apre sulla valle) e proseguire verso la brughiera o il fiume, oppure iniziare dal lato opposto (sul navigatore basta impostare il nome della via e si arriva).Da qui, lasciata l’auto in mezzo in quella che sembra un’area industriale, è come entrare in un altro mondo...
Un po' di storia...
La strada di Gaggio fu molto importante nel periodo tra il medioevo e l’inizio del Novecento, quando la zona divenne luogo di esercitazione dell’Esercito Italiano. Negli Anni 90, le esercitazioni cessarono, e un gruppo di volontari avviò il recupero di questa via che è un piccolo gioiello e che richiede più visite per svelare tutti i suoi segreti. Uno degli aspetti più magici sono i cartelli, che accompagnano il visitatore in ogni scoperta: pannelli illustrano e descrivono antichi attrezzi contadini, riproduzioni di macchinari agricoli ma anche di scene di vita di un tempo.
Poesie tra gli alberi
C’è poi il lato poetico: tutte le descrizioni sono scritte a mano, come anche le poesie che si scoprono durante il tragitto, appese ad alberi e arbusti. Versi di poeti famosi o tributi anonimi dedicati all’ambiente e alla natura. C’è poi il lato naturalistico: grazie agli insostituibili cartelli, si scopre un’area di pregio della brughiera, tra frecce colorate che suggeriscono di scoprire alberi (come il bosco dei carpini) e ceppi storici.
Sport in Via Gaggio
Per non parlare del lato sportivo, visto che lungo il percorso ci si ritrova per correre, camminare, andare in bicicletta (siamo nel parco del Ticino, attraversato da una fitta rete sentieristica e da qui passa anche l’antica comunale per Tornavento, che si incrocia con la strada nazionale che porta a Milano), praticare nordic walking e anche un percorso vita con tanto di pannelli e tappe. Deviando, all’aria aperta tra vecchie trincee e militaria di vario genere, resti di antiche strutture tedesche, una cucina militare (quel che ne rimane), bombe di cemento. Il tutto lungo la stessa strada, sempre diversa.
Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un’agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.
Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.
Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.
Bell’articolo, mi piace andare in Via Gaggio, e preferisco il periodo autunnale, invernale. C’è meno gente in giro. L’ho fatta anche con tanta neve, e devo dire che merita, a parte gli atterraggi c’è una bella pace! Poi vedo che anche tu hai una D5000! 😀
Si! Anche se spesso utilizzo il mio iphone 6 perché non ho la nikon sempre dietro. Adesso con l’autunno Via Gaggio è bellissima!!! Grazie per il commento!
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