Leggevo su Vagabondish qualche giorno fa un bell’articolo sulle caratteristiche della corsa dell'essere umano. Il nostro modo di correre infatti è unico rispetto ad ogni altra specie vivente. E se fossimo “nati per correre”, come ritiene Christopher McDougall, runner, giornalista e autore del libro “Born To Run”?
Fatto sta che alcune culture nel mondo sembra proprio abbiano preso sul serio la questione, facendo della corsa un vero e proprio stile di vita. Eccole
GIAPPONE - I monaci maratoneti del monte Hiei

Se fate un giro a Kyoto andrete a vedere i templi e magari farete un giretto nel quartiere di Gion per vedere qualche Geisha. E magari nemmeno sapete che siete nella culla di alcuni tra i più grandi atleti di maratona al mondo. Si tratta dei monaci maratoneti che vivono nel tempio Enryaku, sul monte Hiei.
La loro preghiera consiste nel salire e scendere il monte osservando la regola del silenzio e per almeno cento giorni di fila all'anno, indossando solo un abito bianco, dei sandali di paglia e un bastone. Si tratta di circa 50 chilometri al giorno su e giù per il monte, e poi di tornare al tempio per il pasto serale (almeno quello..), rigorosamente vegetariano.
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McDougall si è anche chiesto come mai, a fronte di continue evoluzioni di scarpe per runners sempre più performanti e ammortizzate, si assista a un aumento esponenziale degli infortuni dei runners. La conclusione a cui è arrivato è che il problema sarebbero proprio le scarpe, e che l’ideale sarebbe correre a piedi nudi..come fa il secondo popolo corridore di cui parliamo.
MESSICO - Gli indios Tarahumara “piedi leggeri”
I Tarahumara sono una popolazione che vive in Messico, e più precisamente in una remota area conosciuta come Messico Copper Canyon, nella regione del Chihuaua. Sono conosciuti gli indios corridori ma tra di loro si chiamano "Rarámuri", "piedi leggeri”.La corsa è infatti una delle pietre miliari della loro identità culturale. Principalmente su lunghe distanze, terreni accidentati e..a piedi nudi o quasi, usando delle specie di infradito artigianali.

AFRICA - I Boscimani del deserto del Kalahari
Si corre per dimagrire, per meditare, per raggiungere dei luoghi, per scappare. Pochi al giorno d’oggi devono correre per sopravvivere. Per i Boscimani, un popolo che vive nel Kalahari, tra Namibia, Sudafrica e Botswana, invece la corsa è una questione di vita o di morte, da cui dipende il buon esito della caccia che darà loro da mangiare. Sono in grado di inseguire una preda fino alla morte. La loro cultura è purtroppo quasi completamente scomparsa a causa del progredire delle culture “civilizzate”.
Fonte: Vagabondish

Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un’agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.
Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.
Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.
Interessante! Aggiungerei che sono proprio gli africani (più vicini per DNA ai primi ominidi, evolutisi proprio in Africa) i più forti nella corsa. Una conferma del fatto che siamo nati per correre?