Prosegue la terza puntata del nostro viaggio in Estonia e parliamo del lato più mistico di questo bellissimo Paese. Gli estoni sono soprannominati “the singing nation”: la musica corale tipica è considerata un patrimonio locale. Il museo della letteratura estone contiene più di un milione e trecento pagine di canzoni folcloristiche, classificandosi seconda solo dopo la collezione irlandese. Le leggende, con eroi epici, cavalieri e dame protagonisti di strazianti storie d’amore, riti dal sapore pagano costituiscono un bagaglio affascinante e ben fornito.
Proprio a due passi da Angla, due chilometri ad est, d’obbligo è fare tappa nella chiesa luterana di Karja, la Karja Kirik. L’origine risale al Trecento: nella campagna la popolazione stentava a prendere confidenza con il nuovo culto cristiano, restando legata ai suoi dei pagani. Così, all’interno del santuario, proprio sopra l’altare, sul tetto si trovano dipinti raffiguranti simboli magiciper mettere a proprio agio gli abitanti, dal Triskel al diavolo soggiogato dal Dio, fino al particolarissimo disegno con tre gambe che raffigura le tre fasi del sole.
All’esterno della chiesa, sul retro, la tradizione vuole che si trovi uno dei punti energetici più intensi della Terra. L’usanza prevede che ci si metta sul prato, in piedi, sotto la vetrata con palmi verso l’alto: si dovrebbe sentire subito un calore diffuso al centro delle mani.
Ma forse il luogo più leggendario di tutta l’isola è Kaali, 18 km a nord da Kuressaare. Qui è visitabile un cratere di meteorite, ora colmo di acqua, risalente a circa 2700 anni fa. Lennart Meri, il primo presidente dopo l’indipendenza nel 1991, ha messo in rapporto la caduta della pietra celeste con la morte di Fetone, figlio del Sole nella mitologia greca. Il cratere sarebbe dove l’eroe è caduto con il carro. Gli innamorati, se compiono per due volte il giro del laghetto mano nella mano, convoleranno a nozze entro breve tempo. Suggestivo anche il piccolo museo collegato, in pietra tipica della zona, che è anche albergo: al suo interno una collezione di meteoriti e pietre laviche ( clicca sul link seguente per altre informazioni sul Cratere di Kaali ).
Ancora: nei pressi del suggestivo faro nella penisola di Sorve, meta per gli amanti del windsurf, la magia che si respira nell’aria si riflette sulle scogliere. Una fra tutte, quella di Ohessaare, dove sul mare si stagliano decine di torri di sassi. Costruirne una pensando a un aspetto della propria vita è di buon augurio, come cercare sulla spiaggia le “lucky stones”, sassolini bucati portafortuna. A Tehumardi, poco distante, il resort aperto tutto l’anno è gestito da quello che sembra un vichingo in tutto e per tutto: si chiama Ago, e conosce storie e misteri di quella terra (per info: www.tehumardi.ee).
Le precedenti puntate
Viaggio in Estonia 2: Saareemaa
Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un’agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.
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Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.