Ho fatto un gioco: se si sceglie di viaggiare fuori stagione e non sempre sui soliti percorsi, può capitare ogni tanto di imbattersi in luoghi non proprio effetto “wow” al primo impatto (e forse è anche grazie a questo che non sono diventate luoghi affollati di villeggiatura). A volte in queste località ci si sente ancora esploratori, perché non troverete guide e mille blog post che parlano di queste destinazioni.
Ed è più divertente scoprirle così.
Questo preambolo per parlarvi di Villadossola, località dove sono capitata la scorsa estate e che all’inizio non mi aveva colpita ma poi come sempre non era davvero così. E finirà che ci tornerò.
E non solo perchè è una destinazione strategica per visitare perle della zona come Domodossola o la vicina Valle Antrona (dove c'è anche il villaggio buddista di Bordo).
A Villadossola ho inaugurato un gioco: 5 cose belle di. Un gioco certo non innovativo ma utile per spingervi a non fermarvi alla prima impressione.
Lo potete applicare a qualsiasi località, anche dove vivete se vi sembra squallido, per invitarvi a cercare le perle nascoste. E io le ho trovate! E ora le condivido con voi.
Villadossola
Villadossola è una località di montagna in Piemonte del VCO (Verbano-Cusio-Ossola), a dieci minuti di auto da Domodossola ed la porta per la Valle Antrona. Di bello ha quindi senza dubbio la posizione, il reticolato di sentieri attorno, numerosi negozi, il fiume Ovesca e alcune chicche particolari che vi racconto qui.
5 cose belle di Villadossola
1. Il Villaggio Sisma
Lungo la strada che da Villadossola porta a Domodossola non potrete non notare a un certo punto un agglomerato di case verdi davvero pittoresche e singolari. Ecco, quello è il Villaggio Sisma di Villadossola. Un luogo unico, nato nel 1939 per volere della Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali (SISMA), che rappresenta un vero e proprio esempio di archeologia industriale.
Il villaggio, progettato dall'architetto Gino Pollini, si sviluppa attorno ad una piazza centrale. Le case, disposte a schiera, sono caratterizzate da uno stile sobrio e razionale, tipico dell'architettura del ventennio fascista. Al centro del villaggio si trovano la chiesa di San Giuseppe Lavoratore, la scuola elementare, l'asilo nido e il Dopolavoro, con annesso teatro e campo sportivo.
Il Villaggio Sisma era concepito come un borgo autonomo, in grado di soddisfare tutte le esigenze dei lavoratori della SISMA e delle loro famiglie. All'interno del villaggio erano infatti presenti negozi, ristoranti, un ufficio postale e persino un ambulatorio medico.
Oggi, il Villaggio Sisma è un luogo di grande fascino, capace di evocare atmosfere di un tempo passato. Qui si rivive davvero l'eco di una storia industriale importante, che ha contribuito allo sviluppo del territorio (e nelle vicinanze in estate fanno la Festa dell'Unità tipo con una cucina strepitosa! Io ve l'ho detto)
ps. Le case non sono abbandonate, ma abitate ancora oggi, quindi rispetto per i residenti.
2. Le frazioni nascoste
Le frazioni di Villadossola sono un'occasione speciale per riscoprire l'Italia minore, lontano dalle folle e in atmosfera rurale. In questo viaggio nell'undertourism, ho trovato davvero dei borghi di montagna silenziosi che sembrano sospesi nel tempo, che meritano una passeggiata per visitarli, nel rispetto e silenzio che meritano questi luoghi e i loro abitanti.
- Noga e Daronzo: La semplicità dell'architettura rurale e la pace che si respira in queste frazioni sono un invito a rallentare e apprezzare i piccoli dettagli della vita contadina.
- Sogno: una frazione che ospita il Museo della Civiltà Contadina. È un piccolo museo privato in qui si può scoprire lo stile di vita di un tempo, grazie a una collezione che racconta la storia locale attraverso gli oggetti della vita quotidiana.
- Varchignoli e Casa dei Conti: Due tappe obbligate per chi cerca di comprendere l'evoluzione del paesaggio e dell'architettura locale.
- Boschetto: il paesino ci accoglie con i suoi panorami tipici di queste valli e la tranquillità dei suoi sentieri. È il luogo ideale per chi cerca un contatto diretto con la natura e vuole allontanarsi dal frastuono.
3. La chiesa di San Bartolomeo
La Chiesa di San Bartolomeo a Villadossola è uno degli edifici più famosi e ammirati della città. La vedete svettare, così antica e sobria, tra le case e le montagne dietro. Si sera è illuminata ed è particolarmente affascinante. Questa chiesa è un affascinante esempio dello stile Romanico ossolano, risalente tra il X e XII secolo. Si trova all'imbocco della Valle Antrona, conservando parti dell'originale costruzione romanica.
3. Il ponte napoleonico
Tra le 5 cose belle da vedere a Villadossola non posso dimenticare il ponte napoleonico. La sua storia inizia molto prima della costruzione della strada napoleonica. Già nel 1300, la presenza di un ponte era testimoniata dall'importanza della via "Francisca", un'arteria vitale per i collegamenti tra le diverse zone dell'Ossola e oltre.
La posizione del ponte, rappresentava un punto nevralgico per i viaggiatori diretti a Domodossola. La "Strada Antronesca" e la "Strada Francisca", le due vie principali che partivano dal ponte, erano vie di comunicazione fondamentali che serpeggiavano tra le montagne e lungo le valli, testimoniando l'importanza di questo passaggio nel corso dei secoli.
Nel corso dei secoli, il ponte ha visto numerose fasi di costruzione, distruzione e ricostruzione. Dopo essere stato abbattuto da una grande alluvione nel 1588, un nuovo ponte a tre arcate fu eretto l'anno seguente, simbolo della determinazione della comunità di Villadossola di non arrendersi di fronte alle avversità.
L'intervento più significativo avvenne all'inizio del XIX secolo, quando, con la costruzione della strada napoleonica, il ponte fu allargato affiancando un nuovo arco a quello esistente.
4.Il museo storico della Resistenza
Nelle sale del Museo Storico della Resistenza di Villadossola, si racconta la storia della lotta partigiana in Val d’Ossola. Nato nel 1983 per volere degli ex partigiani dell'ANPI, il museo celebra il 40° anniversario dell'insurrezione popolare dell'8 novembre 1943, offrendo un toccante omaggio ai caduti di questa terra piemontese.
Il cuore del museo si trova nel salone principale, dove centinaia di documenti testimoniano la tenacia delle formazioni partigiane che operarono in Val d'Ossola: Garibaldini, Brigata Valtoce e Brigata Valdossola.
Oltre ai documenti, la narrazione si avvale di immagini e di quadri, disposti a scopo didattico, che illustrano i momenti salienti della lotta di liberazione. Un tocco di cruda realtà è offerto dal modellino di un forno crematorio di Dachau e da documenti relativi alla deportazione, a monito di un passato da non dimenticare.
Un piccolo museo, ma dal grande valore storico e umano.
5. Gli gnocchi all’ossolana (perchè poi troverete sempre qualche cosa bella in più...)
Il buon cibo lascia sempre buoni ricordi! E qui gli gnocchi all’ossolana sono diventati prodotto De.Co (denominazione comunale). Gli gnocchi all’ossolana sono uno dei piatti più famosi della valle, nati nel 1984 proprio qui. Sono gnocchi a base di farina bianca, castagne, uova e polpa di zucca. E se passate da qui, non potete non provarli in un ristorate locale!
BONUS - Altre cose carine (perchè ce ne sono tante!)
Vi consiglio di dare un occhio anche al sito della Pro Loco di Villadossola, perchè ho scoperto diverse iniziative simpatiche che si tengono nella località: dalla Festa Medioevale dei Quartieri al Palio delle Galline che deve essere una cosa simpaticissima. Ma soprattutto, vi invito a scoprire davvero altre località fuori dalle solite rotte, e a trovare le 5 cose speciali anche quando vi sembra non ce ne siano!
A Villadossola poi c'è il Centro Culturale La Fabbrica (foto in alto), uno dei centri culturali più importanti dell’Alto Piemonte. Ha anche un teatro e la sua stagione teatrale, realizzata con il sostegno della Fondazione Live Piemonte dal Vivo, porta qui spettacoli e artisti di fama internazionale.
È un bellissimo esempio di arte romanica, abbarbicata su uno sperone roccioso affacciato sul torrente Ovesca, la Chiesa della Beata Vergine Assunta, in Località Piaggio che vedete qui sopra in foto.
Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un’agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.
Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.
Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.