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Finalmente siamo riusciti a visitare un luogo a cui tenevo da tempo, Bordo, il borgo montano "autogestito" che ospita una comunità buddista internazionale in Valle Antrona, in Piemonte. Salendo per un sentiero, dove bandierine colorate con preghiere indicano di essere sulla giusta via, si lascia man mano a valle il peso della vita quotidiana, mentre una teleferica porta in alto i bagagli. Poi entra nel villaggio, in un altro mondo, in un altro tempo. Ci si ritrova in un cerchio di case sopravvissute nel corso dei secoli con muri e tetti in pietra.

La storia di Bordo

All'inizio degli anni ottanta questo piccolo villaggio sopra il paese di Rivera era abbandonato da decenni. Un gruppo di escursionisti svizzeri e tedeschi lo scoprirono passando, lo restaurarono, e cominciarono a vivere una vita in comune secondo i loro ideali. Pian piano acquistarono altre case e terreni Alla fine degli anni Novanta la maggior parte dei residenti ha fatto ritorno al paese d'origine. Ora è tempo di intraprendere una nuova via. La cooperativa sociale svizzera di Bordo apre una parte del villaggio a organizzazioni o gruppi con il fine di un rilancio abitativo sostenibile di questo paese di montagna. Il tutto,  pur mantendendo la visione di fondo:

"Bordo è un luogo per l'allenamento del cuore e della mente, orientato all'insegnamento del Buddha, con lo scopo di portare beneficio a tutti gli esseri" (fonte: www.bordo.org).

(fonte: www.bordo.org).

Vivere Bordo con rispetto

Dopo una breve camminata lungo un sentiero con molti gradini si arriva al borgo: qui c'è molto silenzio e molte persone gentili. Siamo stati accolti con una tazza di infuso di melissa fatta in casa, che viene donata a ogni passante. Ma il pellegrino è ben accolto e anche lungo la strada un piccolo tempio tra le pietre grigie colorate di muschio accoglie il viandante con un bicchiere per abbeverarsi a una fontanella (di fianco, trovate anche la spugna, ricordate di pulire e lasciare come avete trovato!).

Questo è luogo di preghiera e ritiri, visitatelo solo che avete intenzione di percorrere queste vie con rispetto e in silenzio, senza fotografare o filmare tutto quello che vedete (soprattutto le persone), chiedendo il permesso e magari portando un dono alla comunità locale.

Penso che il modo migliore di visitarlo sia farlo senza che ci si accorga della nostra presenza, oppure partecipando a uno dei ritiri o seminari che vengono organizzati nel villaggio durante la bella stagione.

Al vostro arrivo un cartello vi avverte di essere arrivati e di fare attenzione ai gatti 🙂
Qui, immerso nella pace, c'è il villaggio restaurato e alcune baite in via di ristrutturazione. Qui c'è anche il centro buddhista di ritiro Bodhi Path che alcuni mesi all'anno organizza anche seminari, anche per principianti...Il monumento principale è il centro dei momenti collettivi o di meditazione.

Si dice che girandovi attorno e chiedendo qualcosa, se questo è positivo potrà avverarsi.

Per saperne di più, visitate il sito di Bordo.org

Come arrivare a Bordo

Il villaggio buddista di Bordo può essere raggiunto solo a piedi. Prendete la teleferica come punto di riferimento, e si inizia a camminare verso le case, nella parte alta di Rivera (frazione di Viganella, Valle Antrona. Attenzione a non confonderla con Rivera svizzera). A Rivera dopo circa 200m troverete la Chiesa alla vostra sinistra. Alla sua destra si vede un cartello che indica l’inizio del sentiero. Da qui parte una passeggiata prima tra le baite antiche del borgo e poi su una mulattiera che prosegue nel bosco, della durata di circa mezz'ora, per 200 metri di altitudine. Siete su sentieri di montagna quindi è importante avere scarpe adeguate.

In alternativa, per arrivare al villaggio buddista di Bordo potete lasciare l'auto al villaggio di Cheggio, dove c'è un ponte da attraversare a piedi che porta a Bordo. È un po' più lunga la strada ma è il percorso consigliato soprattutto in caso di pioggia.

Scritto da:

Al.Fa

Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un'agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.

Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.

Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.