
E pensare che cominciò tutto da una “stanzetta”. ...Gran parte della tradizione artigianale del Trentino, si è sviluppata e prodotta a partire dalla Stube. Nella tradizione alpina, la Stube era una stanza interamente di legno, un tempo l’unica ad essere riscaldata, dove si svolgeva la maggior parte della vita domestica.
Un passato che accomuna Trentino e Alto Adige con alcune regioni alpine italiane e mitteleuropee, come Austria e Germania. Le grandi stufe in ceramica hanno raggiunto oggi picchi di eccellenza artigianale, ricercate e grandi, un tempo vero e proprio motore di calore per riscaldare tutta la famiglia durante il periodo freddo. Un esempio sono le stufe ad Olle di Sfruz, grandi stufe ricoperte da preziosissimi rivestimenti policromi in terracotta smaltata, che rendono qui in Val di Non il calore un’arte. Il tipico colore verde di questi manufatti ancora oggi viene chiamato “verde Sfruz”. Qui nel Cinquecento alcuni maestri artigiani di Faenza si rifugiarono, in fuga dal loro paese per motivi religiosi e insegnarono alla popolazione l’arte della maiolica. E poi il legno: il legno in Trentino non muore mai. E’ albero maestoso, è maschera e scultura, è mobile profumato ed è opera d’arte.
Arte che ora è possibile ammirare ancora di più. Artigianato e cultura sono protagoniste di diverse iniziative di valorizzazione che non lasceranno delusi gli amanti di tipicità locali ed eccellenza. Protagoniste: le meraviglie del Trentino. E i ricordi che permeano questi paesaggi da fiaba. A partire dai suoi castelli fino ad arrivare ai suoi artigiani.
Un nuovo modo di intendere il “souvenir”

Il Consorzio Artigiano Artistico e di Qualità Trentino, ha ottenuto la gestione del Book Shop e della biglietteria del castello di Thun, in Val di Non, restaurato da un paio di anni, dopo essere stato acquisito dalla provincia autonoma di Trento nel 1992 ed essere stato oggetto di un’importante operazione di riqualificazione. Qui sarà possibile ammirare le stanze riaperte di uno degli antichi manieri che da sempre hanno reso l’atmosfera trentina così fiabesca. Esempio notevole di architettura castellana trentina, dallo stile gotico, il castello ospiterà al suo interno anche una sezione dedicata al patrimonio di artigianato locale.
Un esempio di tutela del patrimonio artistico che sa guardare alle novità e non solo, che propone un altro modo di concepire il classico “souvenir” da viaggio. Non solo “oggettino” folcloristico da portare a casa al rientro dalle vacanze, ma vero e proprio oggetto di qualità, che racchiude in un’opera artistica la cultura e la storia del luogo che si è visitato. La cultura e la storia che si toccano con mano.

L’ente provinciale gestisce quattro castelli: Thun, Buonconsiglio, Stenico e Beseno. Il Consorzio ha sviluppato negli anni con l’ente gestore una solida collaborazione al Castello del Buonconsiglio, che prevede la gestione del Bookshop del castello. In questo prestigioso contesto è possibile acquistare prodotti di artigianato tipico locale, prodotta da ditte artigiane provinciali. Promozione e commercializzazione quindi di oggetti ispirati al patrimonio artistico, con il proposito di sviluppare un collegamento tra artigianato e arte e di concorrere a sovvertire la logica del “souvenir”, proponendo con prodotti di qualità, un’inusuale chiave di lettura dell’opera d’arte stessa.Il Consorzio vende i prodotti dei soci che hanno scelto di partecipare e che propongono opere che superino gli standard qualitativi e culturali dettati dal Regolamento e dallo Statuto consortile, oltre che da una commissione di tecnici allestita dall’ente gestore dei castelli.
Perciò è possibile trovare il piccolo oggetto-ricordo fatto in legno, in ceramica, cuoio e metallo. In aggiunta a questi è possibile trovare oggetti più ricercati, studiati dall’artigiano e ispirati ai luoghi che ospitano i Bookshop. Si troveranno dettagli architettonici come frontoni, rosoni romanici riproposti e reinterpretati, oppure riproduzioni di immagini e vestiti antichi, così come pezzi unici di grande impatto visivo e culturale.
L’artigianato trentino
Ecco una piccola carrellata delle tipicità trentine che in parte si somigliano ma in parte anche si differenziano dalle tipicità altoatesine. Famose sono per esempio, in val di Fiemme, Val di Fassa e Val Gardena, le statue di legno policromo, vere e proprie opere d’arte lignee, di diversi colori a seconda del legno impiegato per realizzarle. La lavorazione e l’intaglio del legno toccano picchi di eccellenza rari: qui il legno è materiale per sculture e opere d’arte di rara bellezza e abilità. Mobili rustici sono di stanza invece in Val di Non, Trento e località sul Garda.
Anche la lavorazione del ferro battuto è molto diffusa, e l’arte dei merletti a tombolo. La zona di Lasa è famosa per la lavorazione del marmo, qui di un caratteristico candore niveo. Un settore importante e prezioso inoltre è dato dall’oreficeria: in tutta la regione una nuova generazione di orafi fa letteralmente brillare l’attività artigianale in questa disciplina. Importante e radicata anche la lavorazione del vetro (dopotutto qui le fornaci venete di Murano non sono molto distanti) e alcune tipicità locali rarissime, come la piccola fabbrica di manici da frusta “Tamè” di Taio, o gli abili “organari” di Rumo.
Per saperne di più
Consorzio Artigianato Artistico e Qualità Trentino: www.arteartigianatotrentino.com
Ufficio Turismo Trentino:www.visittrentino.it
Val di Non:www.valledinon.tn.it

Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un’agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.
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Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.