Prendete un piccolo paese in Sardegna, poco conosciuto e ancor meno popolato, e rendetelo protagonista di un interessante esperimento di "ristorante diffuso", che promette di far parlare di sé, di rilanciare il turismo consapevole in una zona che si sta svuotando, di valorizzare le realtà locali e soddisfare esigenze (e palati) di viaggiatori alla ricerca di esperienze autentiche, a contatto con il territorio.
Succede il prossimo 19 agosto a Nughedu Santa Vittoria, borgo di 500 abitanti circa in provincia di Oristano, che sta per trasformarsi nel primo borgo "social eating" in Italia. Un’iniziativa davvero curiosa.
Il progetto si chiama Nughedu Welcome (c’è anche la pagina Facebook).
In cosa consiste?
Quel giorno il paesino sardo si trasformerà in un ristorante diffuso a cielo aperto, dove i cuochi (professionisti e non), proporranno ai clienti, per lo più viaggiatori alla scoperta dei cibi tradizionali, piatti tipici, sapori rivisitati, ma non solo.
L’esperienza porterà i commensali a dividere la tavola con persone che non avevano mai visto prima.Qualcuno potrà obiettare che sembra la solita sagra rivisitata con la partecipazione di chef famosi. Ma non è cosìLa cosa speciale infatti, a parte la proposta gastronomica di livello, è che quel giorno tutti gli abitanti del paese apriranno le proprie case (e cucine).
La cena nel cuore del borgo sarà curata dallo chef stellato Roberto Petza, che presenterà la rivisitazione della "pasta in brodo". Tanti i piatti proposti in menu dai cuochi di Nughedu Welcome, nuovo brand dell'accoglienza diffusa nel Barigadu che coinvolge già sette cuochi e un oste.
Con ingredienti a km 0: da piatti a base di pecora locale, frutta e ortaggi provenienti dagli orti nei dintorni, pane cotto nei forni del borgo.
L’evento è sostenuto dall'amministrazione comunale di Nughedu Santa Vittoria ed è ideato da Nabui, società che sperimenta modelli di sviluppo a elevato impatto sociale.
C’è anche la collaborazione con Gnammo, il principale portale web italiano di social eating, che promuoverà l'iniziativa attraverso la propria piattaforma dove è possibile acquistare i biglietti per la cena (il prezzo sono 25 euro, prenotazioni possibili fino al 10 agosto, posti limitati)
Il "Social eating day" è il primo di diversi progetti per promuovere il territorio, le sue tradizioni, e impedire che questi paesi si svuotino, andando a rispondere alle esigenze di un turismo interessato a nuove esperienze, più autentiche, legate al territorio e consapevoli.
Che ne pensate? La trovo una magnifica idea.
Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un’agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.
Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.
Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.