Elegante, raffinata, incantevole. Anche la Principessa Sissi scelse più volte Merano come luogo di vacanza e riposo. La cittadina dell’Alto Adige è senza dubbio il luogo più chic della regione più a nord d’Italia. Palazzi d’epoca, portici e giardini si alternano piacevolmente fra il gusto italiano e l’ordine tedesco.

Una villa d'epoca dove alloggiare: Hotel Westend di Merano

Come quando, sulla passeggiata lungo il fiume Passirio, si giunge all’Hotel Westend che mi ha ospitato e “coccolato” per tre giorni. Il colpo d’occhio è subito d’incanto: l’hotel è una villa d’epoca, contornata da un giardino rigoglioso e a due passi dal centro e dalla stazione. Gli interni sono curati nei minimi dettagli fra moquette rossa, legno, tappezzerie e suppellettili. Molto suggestive, poi, le due porte per entrare nelle camere: tutte spaziose e con letti e bagni enormi.

La colazione è abbondante e di qualità (specialmente le brioches). E anche la cucina offre piaceri altoatesini: da 10 e lode il gulasch di cervo, accompagnato dal cappuccio rosso in umido, tipica specialità meranese. Il titolare, Alexsander Stromher è una persona gentile, dotata di un grande senso dello humour e conoscitore di ogni angolo di Merano. 

A passeggio ai Giardini di Castel Trauttmansdorff

Giardini, terme e passeggiate nella natura e fra palazzi signorili. Merano offre un’ampia scelta, compreso un calendario di eventi ricchissimo, per passarci dal classico weekend, fino alla settimana di soggiorno in tutte le stagioni dell’anno. L’ideale è girarla a piedi o in bicicletta visto che molti alberghi le prestano gratuitamente, come l’Hotel Westend.
Il primo giorno si è provata la doppietta giardini-terme. La mattina è stata dedicata ai Giardini di Castel Trauttmansdorff, un parco botanico da 12 ettari, creato nel 2001. Qui, dove per diversi mesi ha soggiornato la Principessa Sissi, è stato ricavato uno dei giardini più belli d’Europa situato circa 20 minuti di bici dal centro di Merano: vi si trovano dalle piante grasse che resistono all’inverno mite meranese, a erbe aromatiche di ogni tipo accanto ad esemplari dell’Asia.

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E ancora: distese di girasoli, un ulivo di 700 anni, giochi d’acqua e un panorama esaltato da speciali piattaforme che danno sul vuoto, da dove, a occhio nudo, si possono vedere ben 12 castelli. Ogni stagione ha le sue bellezze, ma chiaramente maggio è il mese migliorare per ammirare al meglio le fioriture.

Relax alle terme

Dopo pedalata e camminata, un po’ di riposo è d’obbligo e le terme sono a due passi. La particolarità di quelle meranesi è l’acqua al radon con particolari effetti benefici sulla salute che allietano il relax in una ventina di vasche e idromassaggi. Come da tradizione nordica vi è anche una zona sauna, dove il costume è vietato.

Anche qui pulizia e ordine la fanno da padrone: da provare gli aufguss, le gettate di vapore nella sauna finlandese a oltre 100 gradi con profumi e spuntino di frutta finale.

Il costo per l’accoppiata giardini-terme è di 30 euro, compresi 8 euro per il pranzo. Come dire: rapporto qualità/prezzo da 5 stelle.

Una cena speciale

In serata si è cenato al ristorante dello stabilimento Forst, la celebre birra di Merano: buona e dissetante.

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Qui, a 10 minuti d’auto dal centro, si può degustare anche un tipo di birra che non esce dal sito produttivo ma è riservato ai clienti del locale. Il massimo, soprattutto abbinata con una delle specialità locali: lo stinco di maiale allo spiedo. Oltre al senso del gusto viene appagata anche la vista. Il ristorante è infatti un’opera d’arte: luminoso e colorato.

Passeggiata Tappeiner

Prima di partire, la mattina seguente è toccata a un’ultima sgambata sulla Passeggiata Tappeiner: 4 chilometri con vista su Merano fra erbe, alberi, panorami sulla vallata e ristorantini tipici dove, per dissetarsi, si è provato un ottimo succo d’uva appena spremuto.

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Scritto da:

Nicola Antonello

Dal 2002 sono giornalista della Prealpina, il principale media della provincia di Varese e uno dei quotidiani più antichi d’Italia, dove mi sono specializzato in cronaca locale, politica ed economia. Qualche volta durante l’anno (augurandosi che le occasioni aumentino) mi concedo il piacere di diventare giornalista turistico ed eno-gastronomico. Apprezzo la qualità dei prodotti e la passione degli imprenditori impegnati nel turismo, specialmente nelle piccole realtà. Nelle recensioni non nascondo eventuali critiche, espresse sempre con garbo, stimolando sempre un miglioramento di chi è l’oggetto delle osservazioni.

Penso di essere ormai super specializzato nelle recensioni dei centri benessere, di cui amo particolarmente la “filosofia tedesca”. Mi piace la cucina e i ristoranti che promuovono menu arricchiti da piatti stagionali o da prodotti del territorio e soprattutto chi è capace di bilanciare la qualità con il conto finale. Amante anche del turismo dolce: passeggiate, biciclettate, del mare come della montagna. Non chiedetemi di viaggiare in volo oltre le 3-4 ore, altrimenti potrei dirottare l’aereo.