L'assenzio è una bevanda ad alta gradazione alcolica composta da una serie di erbe tra cui le cosiddette Assenzio Maggiore (artemisia absinthium) e Minore e poi anice, issopo, menta piperita, melissa, citronella.
La tradizione di utilizzare l'Artemisia in erboristeria e anche nelle bevande, ad esempio macerata nel vino, era conosciuta fin dai tempi dei Romani.
La storia dell'Assenzio
L'Assenzio, la bevanda conosciuta come la Fata Verde e quella dei Poeti Maledetti fu inventata in Val-de -Travers in Svizzera nel 18 ° secolo , e divenne poi prodotto di massa a Pontarlier era 19 ° secolo , che collega così queste due località.
Negli anni, l'assenzio prende quota e diventa il cocktail più di moda. Il picco del suo consumo è intorno al 1900 con, a Pontarlier e poi da li verso diversi Paesi e città europee. La Fata Verde ora è protagonista anche circoli artistici e letterari, da poeti, scrittori, pittori come Rimbaud, Verlaine, Toulouse Lautrec, Van Gogh, Jarry e molti altri che pensavano a volte trovare ispirazione nei loro bicchieri di assenzio.
Purtroppo, l'abuso causava, come tutti gli alcolici, alcolismo e problemi vari, chiamati, per l'assenzio, "absinthism". Spesso il motivo era anche che la bevanda veniva tagliata con ingredienti e alcol scadenti e dannosi. Me leghe anti alcol e altre organizzazioni interessate a bloccare il boom dell'assenzio, diedero ogni colpa a questa bevanda e così il 17 marzo del 1915, venne approvata all'unanimità dal Parlamento francese la legge che lo vietava, e in Svizzera ancora prima, nel 1910. Divieti e pregiudizi che durarono un secolo e che videro anche una sorta di "resistenza" in Val de Travers, tra distillerie clandestine e coltivazioni segrete.
Come si beve l'assenzio
- Bere l'assenzio non è un gesto, è un vero e proprio rituale che coinvolge i cinque sensi. La bevanda si beve diluita con acqua molto fredda, fino a diventare di colore lattiginoso. Per questo nei locali dove si beve assenzio (absintherie) al centro del tavolo c'è sempre una fontanella con dei piccoli rubinetti da cui far scorrere l'acqua a filo.
- Il rivolo di acqua, evoca il mormorio di una sorgente. Se la bevanda è amara, l'acqua si fa scorrere sopra una zolletta di zucchero, posta sopra un cucchiaio forato che viene sistemato sopra il bicchiere. Così lo zucchero si scioglierà e l'assenzio diventa più dolce.
- Quando l'acqua entra in contatto con l'assenzio, si creano dei rivoli verde chiaro o bianco opale, e si sprigiona il profumo.
- C'è anche un altro rituale di degustazione, chiamato il rituale boemo, dove la zolletta di zucchero prima viene impregnata di assenzio e poi, una volta posta sul cucchiaino forato, incendiata, per poi essere "spenta" con il rivolo d'acqua.
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Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un’agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.
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Poeti maledetti, assenzio, Parigi…ho divorato questo post gustandomelo come Rimbaud avrebbe fatto con la Fata Verde 🙂
Grazie tesoro! E’ un itinerario bellissimo!
Per chi volesse approfondire esiste un’associazione italiana dedicata alla Fée Verte: http://www.assenzioitalia.it
Fantastico ottima notizia!