
Il piccolo villaggio alpino di Runchio è raggiungibile solo a piedi. Qui il tempo si è fermato tra baite di pietra e leggende di antichi falò. È adatto a te? Ecco cosa dovresti sapere prima di soggiornare qui.

Dell'esistenza di Runchio (o Rugno), borgo frazione di Cossogno ma raggiungibile da Miazzina, in Valgrande, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, sono venuta a conoscenza quasi per caso, cercando su Airbnb un soggiorno in montagna in un luogo abbastanza isolato per i miei gusti. E ho trovato questo complesso di case isolato, dove si arriva solo a piedi, dove l'acqua la devi prendere dalla fontana. Con il nome così strano...
Rugno, Runchio... un nome che suonava come una filastrocca, nascosto da qualche parte tra i boschi che si arrampicano verso la Val Grande. Ed eccomi qui, dopo aver finalmente scoperto questo piccolo gioiello segreto del Piemonte, a raccontarvi di un borgo che sembra uscito da una fiaba ma che per fortuna esiste.
Un villaggio non per tutti nelle Terre Alte
Runchio (o Rugno) è un piccolo insediamento alpino con origini molto antiche, citato nei documenti già dal 1300.
Il nome potrebbe derivare da "ronco", termine che indica un terreno disboscato sui versanti montani. I vecchi terrazzamenti che in montagna venivano usati per coltivare nelle Terre Alte. Quando me l'hanno spiegato, improvvisamente tutto ha avuto un senso. Salendo verso il borgo, infatti, si attraversano ancora oggi antichi terrazzamenti e muretti a secco, testimoni di quando i montanari strappavano lembi di terra al bosco per coltivare miglio, segale e castagne.
È incredibile come il dialetto riesca a conservare la memoria del territorio. Rüügn, come lo chiamano qui, racconta la sua stessa storia: quella di un luogo nato dal lavoro dell'uomo che ha saputo dialogare con la montagna senza abusarne. Per questo ne scrivo con cautela, perche ogni volta che si parla di un luogo, si teme di dargli una luce che non desidera, che richiami persone in grado di non capirlo. Ma proprio per questo ne parlo, per farlo "comprendere" e rispettare.
Un viaggio nel tempo
Sopra il borgo si trova il Sasso del Falò, un grande masso dove in passato si accendevano fuochi rituali durante le ricorrenze. Oddio nemmeno tanto lontano, visto che si fa ancora oggi durante la festa annuale di fine luglio (fa molto Midsommar...lo so...). Arrivare lassù offre anche un magnifico panorama sulla valle e sul lago Maggiore..come potete vedere. A poca distanza c'è l’Oratorio della Madonnina

Basta arrivare lassù per capire perché i nostri antenati avessero scelto proprio quel posto. La vista è magnifica: sotto i tuoi piedi si apre tutto il Lago Maggiore, mentre alle spalle si intravedono le cime selvagge della Val Grande. Studi recenti suggeriscono che il sasso fosse usato per riti del fuoco fin da epoche remote.
Chissà quante notti di luna piena hanno visto bagliori di fiamme danzare su quella roccia, quante storie d'amore e di speranza sono state affidate a quei falò che si accendevano verso il cielo...

Ancora oggi questo è un luogo spirituale. Qui infatti c'è l'Oratorio della Madonna del Buon Consiglio, il posto perfetto per gustarsi il silenzio, il fresco e la pace di questo borgo senza tempo.
Come raggiungere questo tesoro nascosto

Sono onesta con voi: Runchio non è per tutti. Non ci sono strade asfaltate che arrivano fino al borgo. Ma credetemi, proprio questa "difficoltà" è parte della sua magia.
La via per arrivare a Runchio più semplice è da Miazzina: si parcheggia nel centro del paese e si segue il sentiero ben segnalato che in 15-20 minuti vi porta al borgo. Non è una passeggiata impegnativa, ma vi consiglio scarpe da trekking perché si attraversa il bosco su sentieri a volte un po' scivolosi. Tra parentesi, essendo in un luogo selvaggio, è importante avere scarpe chiuse perché potreste trovare zecche, vipere e serpenti nel percorso.



Se invece siete dei camminatori più esperti, potete partire da Cossogno e salire per l'antica mulattiera chiamata "Sentiero della Fatica" - un nome che la dice lunga! In questo caso mettete in conto un'ora di salita tra boschi di castagni.
Un borgo da vivere, non da consumare

A Runchio non troverete bar, hotel, ristoranti né negozi. Ed è perfetto così. Questo borgo vi insegna a rallentare, a godervi il silenzio, a riscoprire il piacere di una merenda al sacco seduti davanti a un panorama che vale più di qualsiasi ristorante stellato. A conoscere gli altri e trovarvi fuori casa a condividere una birra o un caffé chiacchierando con sconosciutti di passaggio.
Alcune delle baite vengono affittate come case vacanza, un'esperienza che vi consiglio se volete davvero staccare dalla routine quotidiana. Immaginatevi una notte lassù, con solo il suono del vento tra le foglie e un cielo stellato che in città non riuscite più a vedere. Ah volete vedere il cielo? Eccolo
Ma ci vive ancora qualcuno?
Ebbene si: c'è persino qualcuno che passa li anche l'inverno, una o due persone. È un borgo molto amato e curato da un'associazione locale di abitanti che lavora per tutelarlo e proteggere anche l'ambiente circostante. La festa che fanno a fine luglio è anche per consentire i lavori di manutenzione nel villaggio.
Dove ho soggiornato a Rugno
Io ho alloggiato in una baita, alimentata a energia solare e acqua corrente (da usare con parsimonia) grazie a un serbatoio e acqua sorgiva da bere non trattata. Siamo stati molto bene. Vi lascio qui direttamente il link di Airbnb così che possiate vedere da voi le foto e farvi un'idea anche se è il tipo di soggiorno che fa per voi.
https://www.airbnb.it/rooms/820170452743975511?source_impression_id=p3_1753111787_P3tWtUjs1NuU5a_X
Questa piccola baita è un rifugio autentico per chi desidera riconnettersi con la natura e rallentare i ritmi. Raggiungibile solo a piedi, come tutte le baite a Rugno, con una passeggiata di circa 15 minuti nel bosco, svela la sua anima silenziosa all'ingresso del villaggio. Al piano terra, una piccola e accogliente zona giorno con pavimento in pietra, angolo cottura e bagno; al piano superiore, l’area notte. All’esterno, un tavolo per pranzare all’aperto, sdraio per contemplare il paesaggio e un barbecue per serate sotto le stelle. Priva di superfluo, è il luogo perfetto per chi cerca quiete, autenticità e un'esperienza essenziale ma intensa — soprattutto nei giorni feriali, quando la natura regala il suo volto più silenzioso. Scarpe da trekking ai piedi, zaino leggero in spalla, e si parte verso un piccolo mondo fuori dal tempo. Portate una powerbank portatile solare: vi sarà di grande aiuto! Io ho questa qui che è anche in sconto ora: https://amzn.to/4eXxpGB


Quando la montagna incontra il lago
Runchio è un piccolo paese dove puoi sentire fisicamente la magia e la potenza della natura, il suo potere rigenerante e la sua bellezza. Il borgo si trova a 740 metri di altitudine, in una posizione panoramica che domina il Lago Maggiore. È come avere il meglio di due mondi: l'atmosfera raccolta della montagna e la vastità luminosa del lago che si apre sotto i vostri piedi.
Dal belvedere presso la cappella della Madonna del Buon Consiglio, lo sguardo spazia sulle acque del lago e sulla corona dei monti circostanti. Vi prometto che è uno di quei panorami che vi restano impressi nella memoria per sempre.
Tradizioni che resistono al tempo
Ogni ultima domenica di luglio, Runchio si anima per la festa locale. Non è solo una ricorrenza, è una festa patronale ma anche il momento in cui questo borgo mostra la sua anima più intima. Gli ex residenti e non solo risalgono dalle valli, le baite si riaprono, si mangia insieme polenta e zola o stufato nel centro verde el villaggio.
È commovente vedere come questa piccola comunità resista al tempo e all'abbandono, mantenendo vive tradizioni che altrove sono ormai solo ricordi.
Il km verticale

Da qui passa anche il chilometro verticale, e il cartello con le indicazioni che appare qui e là tra le baite in pietra del villaggio. È un percorso di trail running ma anche un bel itinerario per trekking che parte dal pittoresco borgo di Cossogno, poco più in sotto: è un percorso di 5,5 km che regala ben 1000 metri di dislivello positivo.
La competizione, che si svolge tradizionalmente a maggio, parte dal Parco Ramolino presso la centrale idroelettrica e si snoda attraverso i sentieri che da Cossogno si inerpicano fino alla cima del monte Todum.
Il tracciato attraversa il centro storico del paese, prosegue verso l'oratorio di In Oca e poi si inerpica su un'antica mulattiera lastricata in ciottoli che conduce prima all'alpeggio Runchio, poi all'alpe Aurelio e infine alla vetta del Monte Todum. Durante la salita, il panorama si apre gradualmente sul lago Maggiore, regalando scorci mozzafiato che compensano la fatica dell'ascesa.
Questo percorso offre un bel tracciato aperto su uno stupendo paesaggio, dove natura incontaminata e tradizione alpina si fondono in un'esperienza unica. La competizione, con partenza a cronometro ogni 15 secondi, attira ogni anno centinaia di atleti da tutto il Nord Italia, ma il percorso può essere affrontato anche in modalità escursionistica da chiunque abbia un buon allenamento e voglia mettersi alla prova.
Per i più avventurosi, il Monte Todum rappresenta solo l'inizio: da qui è possibile proseguire lungo la dorsale panoramica verso il Pizzo Pernice, addentrandosi sempre più nel cuore selvaggio della Val Grande.
Un angolo di Piemonte da scoprire
Runchio non è un borgo per tutti, questo è chiaro. Non ci sono servizi, non c'è comodità, non c'è sempre campo per il cellulare (ma c'è!) Ma forse è proprio questo il suo punto di forza.
Il borgo è inserito nel territorio del Parco Nazionale della Val Grande, quello che viene chiamato "il più grande wilderness d'Italia". E Runchio ne è come la porta d'ingresso gentile, il luogo dove ci si prepara ad entrare in contatto con una natura ancora selvaggia e autentica.
Rispettate Runchio e il suo popolo selvatico
Se decidete di andarci, fatelo con spirito di avventura e voglia di scoperta. Portatevi una borraccia d'acqua, riserve di cibo, scarpe comode e soprattutto tanto tempo. Ripulite tutto dopo il vostro passaggio e rispettate il bosco e i suoi animali. Siete a casa loro. Lasciategliela meglio di come l'avete trovata. E tenete gli animali al guinzaglio, per proteggere la fauna selvatica e anche loro, evitando spiacevoli incontri con vipere o cinghiali.
Vi è venuta voglia di scoprire questo angolo segreto del Piemonte? Raccontatemi nei commenti se conoscevate già Runchio o se, come me, ne avete sentito parlare per caso da qualche locale innamorato della sua montagna. Seguitemi su instagram @blondetrotter per vedere video e approfondimenti su questo e altri post(i).

Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un’agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.
Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.
Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.