
Oggi vi porto a passeggio ad Angera, e precisamente nell'Oasi della Bruschera, il piccolo "parco naturale" del borgo affacciato sul lago Maggiore, da quella parte di lago detta “sponda magra”, in provincia di Varese.
Questo paese è un piccolo gioiello, ancora non rovinato e fagocitato dal turismo, che non l’ha stravolto con centri commerciali e costruzioni per accaparrarsi più posti letto possibile.
L'Oasi della Bruschera è un polmone verde che al suo interno regala bei sentieri e che ha la particolarità di costeggiare il lago Maggiore e il piccolo golfo (gora) dell'Isolino Partegora, un piccolo isolino raggiungibile solo in barca rifugio per animali selvatici.
Un’oasi naturale unica sul Lago Maggiore
L’Oasi della Bruschera, è un’area naturale protetta di circa 164 ettari.
Si tratta di uno degli ultimi lembi di foresta allagata della Lombardia, un ambiente prezioso che ospita boschi di ontano nero, saliceti, canneti, cariceti, stagni e prati umidi.
Proprio per la sua ricchezza ecologica, l’oasi è stata designata come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) Palude Bruschera e inserita nella Zona di Protezione Speciale Canneti del Lago Maggiore.
Flora e fauna
Uccelli e birdwatching
L’Oasi della Bruschera è famosa per il birdwatching. Tra le specie più facilmente osservabili ci sono aironi, svassi, folaghe e gallinelle d’acqua.
Con un po’ di pazienza è possibile avvistare anche rapaci come il nibbio bruno, il falco di palude e il lodolaio, oltre alla suggestiva nitticora.
Altri animali
Non solo uccelli: qui trovano rifugio anfibi, rettili e piccoli mammiferi come volpi, ghiri, scoiattoli e tassi. Le minilepri letteralmente sbucano dai sentieri in primavera ed estate e al mattino o prima del tramonto vederle è molto comune.
Piante e fioriture
Tra le specie botaniche più suggestive si trovano iris d’acqua, tife e ninfee, che colorano stagni e zone umide nei diversi periodi dell’anno.
Il sentiero CAI 613: come visitare l’Oasi
L’oasi è attraversata dal sentiero CAI 613, lungo circa 12 km A/R con un dislivello minimo di 50 metri.
Il percorso è adatto a tutti, sia a piedi sia in bicicletta, e regala scorci spettacolari sul lago e sulla natura circostante. Io però la bici la consiglio solo a mountain bike, perchè ci sono passaggi stretti, ponticelli e radici molto alte che affiorano quindi fate attenzione o in quei tratti procedete con la bici a mano.
- Accessi principali: via Arena e via Bruschera (Angera)
- Durata: 3-4 ore A/R
- Consigli: scarpe comode, acqua e pantaloni lunghi
Lungo il cammino si incontra anche il capanno di osservazione alla Punta della Forca, ideale per gli appassionati di fotografia naturalistica. E infatti troverete molti appassionati di fotografia naturalistica che percorrono questo posto
Curiosità: Alessandro Volta e la scoperta del metano
L’Oasi della Bruschera è anche legata a un importante episodio storico: nel 1776, proprio tra la palude e il lago, Alessandro Volta scoprì l’“aria infiammabile delle paludi”, cioè il metano.
L’Isolino Partegora
Il sentiero dell’oasi costeggia l’Isolino Partegora, e un piccolo golfo (gora) da cui l'isolino deve il suo nome alla parola “gora”.
Qui trovano rifugio numerosi uccelli acquatici, in particolare cormorani e folaghe, rendendo la passeggiata ancora più affascinante.
Perché visitare l’Oasi della Bruschera
L’Oasi della Bruschera è un luogo ideale per chi cerca:
- una passeggiata immersa nella natura sul Lago Maggiore
- itinerari facili e adatti a tutti
- attività di birdwatching
- un contatto autentico con paesaggi e habitat rari in Lombardia
Se vuoi scoprire un angolo di lago ancora poco frequentato, lontano dal turismo di massa, l’Oasi della Bruschera è la scelta perfetta.
A proposito di Angera
Meno di seimila abitanti, è costituito da un centro abitato con di fronte l’acqua e sul retro una collina, dove troneggia la Rocca Borromea. E’ un territorio anche di leggende: ai piedi della rocca si cela la “Tana del Lupo”, unica testimonianza dell’antico culto al dio Mitra in Lombardia.
Ci sono le sue frazioni nelle zone più rurali, dove ancora oggi si coltivano vigne e si produce vino, e dove si cena in osteria.
Qui molti vengono a passeggiare la domenica, o a leggere un libro immersi nella quiete di alberi e canneti, tra ponticelli che sovrastano piccole rogge e panchine posizionate nei punti che regalano i panorami più suggestivi.
Raggiungere l'Oasi della Palude Bruschera
Lasciata l’auto al parcheggio di via Arena, dopo pochi passi si nota il passaggio con il cartello che segnala l’accesso all’Oasi e da lì inizia il sentiero sterrato tra alberi e canneti.
Prati, un ponte di legno, e poi il percorso affianca gran parte del lago Maggiore, per una vista incredibile che spazia dalla stessa Angera al di là del piccolo golfo (con la passeggiata ci si viene a trovare quasi di fronte al borgo), sovrastata dalla Rocca Borromea, e poi Ranco, Arona e le montagne sul retro.
La Punta della Forca
Un panorama a oltre 180 gradi abbraccia il visitatore che arriva al promontorio. Oggi l’atmosfera è idilliaca, ma il luogo è chiamato “Punta della Forca”: voci dicono che si chiami così perchè un tempo da qui venivano appesi i condannati, monito visibile a tutti dalla paese sulla riva opposta.
Flora e fauna
La zona ha un alto valore naturalistico: è uno degli ultimi esempi di foresta allagata della Lombardia e presenta sentieri sterrati circondati da alti alberi, ontani neri, salici bianchi e canneti. La flora vede anche la presenza di specie rare come la viola palustre e le ninfee bianche. Qui molti uccelli acquatici svolgono l’annidamento e lo svernamento, tra cui il Germano Reale, la Gallinella d’Acqua, il Martin Pescatore. Proseguendo, natura ed ecologia si incontrano: si arriva a costeggiare l’area delle vasche di fitodepurazione: specchi d’acqua blu tra canneti. Poco prima, una torretta di legno permette di salire in un luogo privilegiato per gli appassionati di birdwatching.
Dove mangiare e dove dormire
Se volete fare un'esperienza immersiva nell'Oasi, il posto che vi consiglio soprattutto per l'aperitivo è il bar interno all'Oasi, il bar in via Bruschera dove si può anche pranzare o fare colazione. Al piano superiore ha delle camere e fa servizio di b&b.
In alternativa sempre in oasi c'è un campeggio, il Camping Città di Angera.
Le leggende del territorio
Durante la vostra passeggiata, costeggiando il lago, noterete sull’acqua un minuscolo isolotto, quasi uno scoglio contornato da canneti e recintato da un muro di pietra. E’ l’isolino Partegora: il nome deriva da “parte” e “gora”: questo pugno di terra e alberi separa (parte) infatti un pezzo di golfo ed è l’unica isola del lago Maggiore di parte lombarda.
Piccolo di dimensioni ma con una grande storia: qui si dice sia morto Sant’Arialdo nel 1066, qui le leggende dicono si rifugiasse la bella principessa Radegonda per nascondersi da un malvagio pretendente.
Ancora qui, il 4 novembre del 1766, Alessandro Volta, ospite della famiglia Castiglioni, notò la fuoriuscita di bolle di gas dal fondo della melma: le raccolse in alcune bottiglie, e durante alcuni esperimenti, riuscì a provocare la combustione del loro contenuto. Chiamò "aria infiammabile" quel gas, che in seguito venne classificato come metano.
Costituito prevalentemente da una spiaggia e dei canneti, conserva al suo interno un’edicola.E’ rifugio anche per una colonia di cormorani e per le oche selvatiche che vanno li a dormire la sera. Lo scoglio è pubblico, ma non prevede collegamenti diretti, si può accedere solo in barca.
Mappe da scaricare
Qui trovi le mappe per l'Itinerario nell'Oasi della Bruschera e quella con deviazione per raggiungere il Kapannone dei Libri a piedi passando dall'Oasi:
Itinerari della palude Bruschera - Mappe

Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un’agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.
Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.
Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.
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Ci sono stato oggi. Molto bello per le alberature notevoli e gli estesi canneti, oltre che, ovviamente per la possibilità di osservare numerose specie di uccelli, per l’ambiente particolare della foresta “bagnata”
La Rocca poi dona quel tocco di nobiltà al paesaggio che non guasta.
Ciao Luciano! E se torni ti consiglio di salire al belvedere della Rocca di Arona…c’è anche un bel bistrot per l’aperitivo e…che vista!
[…] “movida”, soprattutto nella zona di Arona. Tra i punti di interesse più belli per me ci sono Angera, Stresa, Verbania, Luino, Germignaga, Laveno Mombello, Leggiuno e l'eremo di Santa Caterina del […]