Vik villaggio Islanda

Ti sei mai trovato a camminare su un'opera d'arte della natura che ha impiegato 250 anni per completarsi? Oggi ti porto a scoprire uno dei segreti meglio custoditi dell'Islanda: come l'inverno trasforma il paesaggio vulcanico in qualcosa di completamente diverso da quello che potresti immaginare.

Il viaggio di ritorno verso Reykjavik è un'opportunità per immergersi in due degli spettacoli geologici più impressionanti del pianeta, che d'inverno acquisiscono una dimensione completamente nuova.

Eldhraun: quando il muschio incontra la neve

La prima tappa è lungo Eldhraun, situato nella parte meridionale dell'Islanda vicino alla città di Kirkjubæjarklaustur. Con circa 565 chilometri quadrati, Eldhraun è uno dei campi di lava più grandi del mondo.

Ma la storia che si nasconde dietro questo paesaggio è molto più drammatica di quello che appare. Questo vasto campo è il risultato dell'eruzione del Laki del 1783-1784, un evento catastrofico che causò la morte di circa un quinto della popolazione a causa delle carestie e delle malattie che seguirono. Un'eruzione così devastante che i suoi effetti si sentirono in tutta Europa, causando un "inverno vulcanico" che compromise i raccolti per anni.

Il miracolo del tempo: Oggi, il campo di lava di Eldhraun è coperto da un spesso strato di verde muschio che offre un notevole contrasto visivo con la nera lava basaltica sottostante. Questo muschio verde brillante ha impiegato quasi due secoli e mezzo per crescere e colonizzare la lava, trasformando un paesaggio di distruzione in qualcosa di magico.

L'inverno cambia tutto: Molti dei famosi campi di lava rimangono accessibili in inverno. L'esperienza è molto diversa. I dettagli delle rocce, le rotture, il muschio non sono più visibili. Tuttavia, il contrasto della lava scura con la neve bianca è stupefacente.

In inverno, Eldhraun diventa un capolavoro in bianco e nero. La neve si posa delicatamente sul muschio, creando pattern che sembrano pennellate su una tela infinita. È come guardare la Terra che indossa il suo abito più elegante.

L'importanza del rispetto

Una cosa fondamentale da sapere: poiché è inaspettatamente molto fragile e il muschio ha impiegato decenni per crescere, camminare sul campo di lava non è consigliabile. Questo ecosistema che sembra così resistente è in realtà incredibilmente delicato. Un singolo passo sbagliato può distruggere decenni di crescita.

Lungo la Ring Road ci sono diversi punti panoramici sicuri da cui ammirare questa meraviglia. C'è uno sguardo-off point con un cartello informativo e parcheggio che vale una breve sosta.

Reynisfjara: dove l'oceano in tempesta incontra l'arte vulcanica

Il secondo momento magico della giornata ti aspetta a Reynisfjara, una spiaggia di sabbia nera di fama mondiale situata sulla costa meridionale dell'Islanda, accanto al piccolo villaggio di pescatori di Vík í Mýrdal.

Un teatro geologico unico: La sabbia nera della spiaggia di Reynisfjara è il risultato dell'attività vulcanica in Islanda. La sabbia è composta da minuscoli frammenti di lava, creati quando la roccia fusa dalle eruzioni vulcaniche si raffredda rapidamente al contatto con l'acqua dell'oceano.

Ma ciò che rende questo posto davvero straordinario sono le formazioni che lo circondano. Le suggestive colonne di basalto si creano quando i flussi di lava basaltica si raffreddano e si contraggono, provocando la rottura della lava e la formazione di forme esagonali. Queste colonne perfette sembrano le canne di un organo gigantesco, come se la natura avesse voluto comporre la sua sinfonia più drammatica.

I guardiani di pietra: I massicci faraglioni di Reynisdrangar spuntano dal mare. Secondo la leggenda locale, questi faraglioni sono troll trasformati in pietra dal sole nascente mentre tentavano di trascinare una nave a terra. Queste torri di basalto, alcune alte più di 66 metri, sono i testimoni silenziosi della potenza dell'oceano Atlantico.

L'inverno drammatizza tutto

D'inverno, Reynisfjara acquisisce una drammaticità ancora maggiore. In inverno, il nero risalta ancora di più sul contrasto della neve bianca. Reynisfjara è un luogo di immensa potenza, dove le onde si infrangono contro la riva con forza fragorosa, inviando pennacchi di spruzzi bianchi nell'aria.

L'oceano d'inverno è ancora più impetuoso. Non ci sono masse di terra significative tra l'Antartide e le coste di Reynisfjara, il che significa che le onde hanno migliaia di chilometri per formarsi. Il risultato sono le temute "sneaker waves" - onde improvvise che possono comparire quando meno te lo aspetti.

Sicurezza prima di tutto

Attenzione alle onde killer: Le sneaker waves sono un fenomeno naturale che si verifica quando diverse onde più piccole combinano la loro energia per creare un'onda più grande. Per questo motivo, è fondamentale non mettersi di spalle alle onde e mantenere una distanza di sicurezza di almeno 30 metri.

Il fascino di questo posto è innegabile, ma la prudenza è essenziale. L'inverno rende l'oceano ancora più imprevedibile, quindi è importante rispettare tutti i cartelli di sicurezza.

Quando l'aurora si affaccia sulla capitale

Il viaggio termina a Reykjavik, dove una sorpresa ti potrebbe aspettare. Come recita l'itinerario: "A volte l'aurora boreale è così intensa da potersi vedere anche comodamente seduti all'interno di uno dei locali della capitale islandese".

Non è sempre così, ma quando succede, è magia pura. Immaginati a gustare un caffè caldo in un caffè del centro mentre fuori le luci del nord danzano sopra la città. È uno di quei momenti che ti fanno capire perché l'Islanda ha questo effetto magnetico sui viaggiatori.

Scritto da:

Al.Fa

Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un'agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.

Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.

Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.