
Sabato 11 e domenica 12 ottobre, le Giornate Fai d'Autunno sono l'occasione per scoprire luoghi che di solito restano chiusi, lontani dai riflettori, ma carichi di storie da raccontare
C'è qualcosa di speciale nell'aria quando arriva ottobre. Non è solo l'odore dei boschi bagnati o il primo freddo che ti fa tirare fuori il maglione buono. È anche il momento in cui il FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano apre le porte di luoghi che normalmente restano chiusi, nascosti, quasi timidi. E quest'anno, per la quattordicesima edizione delle Giornate FAI d'Autunno, la Lombardia si presenta con oltre 700 tesori da scoprire.
Sai quella sensazione di quando varchi una soglia e ti sembra di essere entrato in un'altra dimensione? Ecco, questo è quello che succede durante queste giornate. Non parliamo dei soliti monumenti affollati di turisti, ma di ville private che aprono i loro saloni affrescati, di fabbriche che raccontano l'ingegno italiano, di chiese dimenticate che custodiscono cicli pittorici straordinari.
Il mio territorio, quello che conosco e amo
Giornate FAI d'Autunno in provincia di Varese
Viviamo in provincia di Varese e, te lo dico con il cuore, quando ho visto che quest'anno si aprono tre luoghi del nostro territorio ho sentito quel pizzico di orgoglio che provi quando qualcuno riconosce la bellezza di casa tua.
A Origgio, per esempio, c'è un posto che in pochi conoscono: le Fusioni d'Arte 3V. È una fonderia specializzata nella fusione a cera persa - quella tecnica antica che permette di creare sculture in bronzo con una precisione che ti lascia senza fiato. Il bello è che dal 1998 questa fonderia ha trasformato Origgio in un museo a cielo aperto: una ventina di sculture contemporanee sparse tra strade, piazze e parchi. Durante le Giornate FAI (riservate agli iscritti, su prenotazione) potrai vedere da vicino come nasce una scultura, dal modello iniziale fino al getto finale. Walter Vaghi, il proprietario, ti racconterà personalmente i segreti di questo mestiere antico. E poi passeggiare per il paese seguendo il percorso delle sculture - quello te lo consiglio davvero.
Poi c'è Luvinate, con il suo Golf Club Varese (nella foto in alto). Ora, magari il golf non è il tuo sport, ma questo posto vale la visita anche solo per il panorama: a 425 metri di altitudine, con vista sul Monte Rosa, sui laghi, e sulle colline del Campo dei Fiori. L'edificio è un gioiello di Romanico-Lombardo, costruito dai Magistri Comacini: c'era un monastero benedettino già nel 1129. Oggi conserva un chiostro, una chiesa, un campanile e perfino tracce di affreschi del Cinquecento. Durante la visita, i tecnici del Golf Club ti sveleranno i segreti di questo sport e ti faranno conoscere il percorso progettato negli anni Trenta.

E non posso non parlare di Luino, che è una delle città che amo di più, ed è anche la città sul lago che ha dato i natali a Piero Chiara. Qui si apre eccezionalmente la Caserma della Guardia di Finanza "Magg. Gioachino Silani", un edificio che un tempo era Casa del Fascio. La Guardia di Finanza, insieme ai volontari del FAI, ti accompagnerà in un percorso che unisce storia e attualità: dagli uffici operativi al famoso balconcino di affaccio, fino all'esposizione di auto storiche. Ci sarà anche il "Drone Colibrì" in uso alla Sezione Aerea di Varese, con il personale in tenuta da volo pronto a raccontarti come funziona. La domenica pomeriggio, a Palazzo Verbania, la prof.ssa Francesca Boldrini presenterà il suo volume Una "casa herma" itinerante, seguito da un aperitivo in terrazza (su prenotazione, ovviamente).
Oltre i confini della provincia: la Lombardia che non ti aspetti
Ma la Lombardia è grande, e quest'anno le Giornate FAI ti portano davvero ovunque ci sia bellezza da raccontare.
Giornate FAI d'Autunno in provincia di Como
Como ti aspetta con l'Asilo Sant'Elia, uno dei capolavori di Giuseppe Terragni, chiuso dal 2019 e oggi finalmente al centro di un progetto di restauro. Questo edificio razionalista degli anni Trenta è un inno alla scuola all'aria aperta: grandi vetrate, spazi pensati per i bambini, arredi curatissimi. I 7.531 voti raccolti all'ultimo censimento "I Luoghi del Cuore" hanno riacceso i riflettori su questo gioiello. Visitarlo significa capire come l'architettura possa essere al servizio dell'educazione.
Fuori Milano
Se invece ami le storie d'impresa, non perdere Segrate e il Palazzo Mondadori (posti esauriti, ma magari per la prossima edizione!). Progettato da Oscar Niemeyer - sì, l'architetto di Brasilia - negli anni Sessanta, è un capolavoro di architettura moderna: un parallelepipedo sospeso con arcate asimmetriche che emerge da un lago artificiale di 20mila metri quadrati. È "architettura pubblicitaria", come la chiamava lo stesso Niemeyer: un edificio che non ha bisogno di insegne perché si imprime nella memoria.
A Monza, la Chiesa di San Maurizio in Santa Margherita ti catapulta dritti dritti nei Promessi Sposi. Qui, tra il 1591 e il 1607, visse Marianna De Leyva, la monaca di Monza. L'interno è un tripudio di barocchetto lombardo: affreschi di Carlo Innocenzo Carloni, tele di grandi maestri, una facciata in cotto e pietra bianca che ti fa venire voglia di fermarti. Durante le visite, i volontari FAI e gli Apprendisti Ciceroni leggeranno alcuni brani dei Promessi Sposi. La chiesa si è classificata seconda in Lombardia al censimento "I Luoghi del Cuore" 2024 con 22.676 preferenze: un segno che la bellezza, quando è autentica, parla al cuore della gente.
Giornate FAI d'Autunno in provincia di Brescia
In Franciacorta, a Monticelli Brusati, c'è Palazzo Montini Gobbi: una residenza nobiliare immersa tra vigneti e colline, con una torre centrale che risale alla fine del Duecento. All'interno, affreschi con scene di caccia e storie romane, un imponente camino in pietra scura, pavimenti in seminato veneziano. E poi il giardino: alberi secolari, un laghetto con cigni neri e anatre mandarine. È una di quelle dimore private che aprono solo in rare occasioni, e quando lo fanno è come entrare in un'altra epoca.
Brescia svela il Palazzo Uggeri Fenaroli, dimora settecentesca dove soggiornarono Napoleone e papa Pio VII. Il portale d'ingresso con colonne, lo scalone d'onore con affreschi che celebrano il lavoro e la ricchezza, il salone principale con Giunone che impone a Eolo di liberare i venti. È la storia di una famiglia che ha dominato la vita politica ed economica della città per secoli.
Giornate FAI d'Autunno in Valtellina
E poi c'è la Valtellina, con il complesso chiesastico di San Giorgio a Montagna: sette costruzioni quasi addossate tra loro, affreschi di Sigismondo de Magistris nell'Oratorio della Madonna del Carmine, un sistema architettonico stratificato tra XV e XVIII secolo che ti fa capire come la fede e l'arte si intreccino da sempre.
Perché partecipare (oltre alla bellezza)
Le Giornate FAI non sono solo un'occasione per visitare luoghi straordinari. Sono anche un modo concreto per sostenere la missione della Fondazione: la cura e la tutela del patrimonio culturale italiano. Partecipare con una donazione - il contributo è libero - significa dire "mi importa" a questo Paese e alle sue meraviglie.
E poi c'è un dettaglio che mi piace sempre sottolineare: molti luoghi sono raccontati dagli Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati che si mettono in gioco per accompagnarti nella scoperta del loro territorio. C'è qualcosa di commovente nel vedere ragazzi giovani appassionarsi alla storia e alla bellezza del posto in cui vivono. È un seme di speranza, se ci pensi.
Quest'anno, tra l'altro, le Giornate FAI festeggiano anche un anniversario speciale: i cinquant'anni dalla nascita del FAI, fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni. Mezzo secolo di impegno per salvare, tutelare e valorizzare i luoghi che raccontano chi siamo.
Come partecipare alle Giornate FAI d'Autunno
Semplice: vai su www.giornatefai.it e cerca i luoghi che ti interessano in Lombardia. Alcuni richiedono la prenotazione, altri sono riservati agli iscritti FAI (se non lo sei ancora, questa è l'occasione giusta per iscriverti e avere accesso prioritario). L'evento è sabato 11 e domenica 12 ottobre.
Il mio consiglio? Non limitarti a visitare un solo posto. Fai un piccolo itinerario, magari abbinando due o tre luoghi nella stessa zona. Fermati a mangiare qualcosa di locale, cammina, respira. Questo è il modo migliore per vivere il territorio: lentamente, con curiosità, lasciandoti sorprendere.
E se capiti da queste parti, in provincia di Varese, ti aspetto!
Le Giornate FAI d'Autunno si inquadrano nell'ambito della campagna "Ottobre del FAI", attiva per tutto il mese, con raccolta fondi per sostenere la missione della Fondazione.

Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un’agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.
Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.
Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.