hotel test

Ecco uno stratagemma interessante per viaggiare low cost: diventare hotel test Trivago. E’ una “missione” messa a disposizione dal famoso portale di viaggi on line, che permette di soggiornare in diverse strutture ricettive, e poi ottenere dei bonus che rimborsano parzialmente il costo del nostro soggiorno.

Per chi ama viaggiare ma è anche sempre tirato con il budget a disposizione può essere una bella via d’uscita, tanto più che si farà qualcosa di utile per la comunità dei turisti.

HOTEL TEST TRIVAGO: COME FUNZIONA

L’hotel test di Trivago funziona in pratica così: sul portale di Trivago ci si registra come hotel test. A questo punto si prenota la propria vacanza scegliendo uno degli hotel indicati dal portale nella sezione apposita di quelli da testare (colonna a sinistra dello spazio hotel test). Sarà indicato per ciascuno a quanto ammonta il rimborso.

Una volta prenotato, dovrete compilare due questionari: uno prima di partire e uno una volta tornati, che serviranno a valutare la struttura che avete visitato.

Una volta fatto questo, basterà indicare i propri dati bancari per ricevere il bonus di rimborso. Insomma è una specie di controllo qualità, applicato al mondo del turismo. Si entra insomma in quella fetta di “campione” che ha il compito, con serietà, di dare un contributo alla valutazione di un luogo o struttura.

Molto interessante come esperienza, non soltanto perchè ci permette di viaggiare low cost risparmiando parzialmente sul costo dell’albergo (ricordate che i bonus di rimborso coprono una parte del costo delle camere, non totale!), ma perchè a mio parere ci aiuta adavere un approccio più “serio” e professionale verso il giudizio di un’attività alberghiera.

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E di questi tempi in cui le recensioni viaggi e opinioni sugli hotel vanno moltissimo (e andranno sempre di più) è importante far circolare informazioni corrette per non danneggiare né i viaggiatori né gli operatori del turismo.

Diventando Hotel Test Trivago non si viene PAGATI per fare una recensione, ma si ottiene un parziale rimborso per aver dato il proprio contributo nella stesura dettagliata di un questionario. Secondo me così è più garantita la serietà fra le parti.

Che ne pensate? Qualcuno ha mai provato?

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Scritto da:

Al.Fa

Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un'agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.

Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.

Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.