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Immaginate un luogo dove è quasi sempre primavera o estate, a solo quattro ore di volo dall’Italia, affacciato su tre mari, esotico quel tanto da farci assaporare la magia del Medio Oriente ma anche con standard di servizi alti.

E’ Israele, dove convivono start up innovative (a proposito, viaggiatori, lo sapevate che Waze è nata qui?), alta tecnologia, a tradizioni ancestrali, paesaggi biblici e tanta, tanta natura sorprendente. Vedrete fiori sbocciare nel deserto, città bibliche riportate alla luce, oasi naturali in centro a metropoli. Benvenuti in Israele, anzi, shalom!Benvenuti in Israele!

Eilat, tra fenicotteri, gechi e delfini

Salt Pools Eilat Flamingos

Il mio viaggio in Israele è partito dalla sua punta sud, all’inseguimento di uno speciale tipo di viaggiatori che ogni anno a migliaia scelgono questa terra come luogo di transito per eccezione: gli uccelli migratori. Qui a Eilat, porto strategico sul mar Rosso con due frontiere, verso l’Egitto e la Giordania, ogni anno si ritrovano birdwatcher da tutto il mondo per il festival a loro dedicato ed è uno spettacolo che meraviglia anche chi non è del ramo.

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Birdwatcher al lavoro!

E’ una magia che si sprigiona davanti a binocoli e obiettivi potenti quella di tante specie rare che animano cinguettanti alberi e arbusti nel deserto o lungo le Salt Pools, le saline di Eilat, paradiso di pace dove si rifugiano centinaia di uccelli rari, tra cui lo spettacolo di ammirare da vicino interi gruppi di fenicotteri rosa, come ballerine piumate intente in una danza placida sugli specchi d’acqua che si stagliano, con sullo sfondo la città giordana di Aqaba.

Eilat è luogo di natura e silenzio, ma anche perfetto per chi ama abbinare shopping e divertimento. E’ zona franca, e fare compere può essere vantaggioso. La passeggiata sul lungomare regala bancarelle e una miriade di locali per tutti i gusti e tutte le tasche.

Eilat beach

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In Israele si mangia bene dappertutto, vi consiglio di lasciarvi tentare da piatti a base di pesce e di non dimenticare mai il dessert, i dolci sono ottimi. E se siete vegan? Siete nel posto giusto! Alternative ai prodotti animali ce ne sono tantissime.

Qui si può vivere l’incanto anche di vedere i delfini, al Dolphine Reef, un delfinario molto speciale visto che qui i simpatici abitanti vivono nel loro habitat naturale. Sono loro che decidono quando arrivare e se interagire o meno con gli umani.  Una visita la merita anche l’osservatorio sottomarino, situato 6 metri sott’acqua.

Ogni emozione ha il suo momento speciale: per il birdwatching il mattino presto è l’ora migliore, il pomeriggio può essere dedicato a spiaggia e delfini, mentre sul calar della sera ci si sposta a osservare un parco molto speciale: il Desert Dragon Land, il parco per i gechi!

Il parco per i gechi di Eilat

Si trova lungo la strada numero 90, vicino al parco per il birdwatching: una strada sterrata indica il sentiero per l’osservazione di questi simpatici abitanti del deserto.

Un Grand Canyon da scoprire: il deserto del Negev

Nel deserto del Negev

Lasciamo Eilat per raggiungere un luogo speciale: il  cuore del deserto del Negev. Le sue montagne raggiungono altezze superiori ai mille metri, con canyon e oasi tutte da esplorare, da mille colori e sorprese e cartelli curiosi, come quello che avverte dei cammelli che attraversano la strada o dei carri armati in movimento (c’è una “scuola guida” lungo il tragitto, e le manovre potrebbero sollevare polvere...)

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In queste terre antichissime riportate sui libri di storia oggi convivono leggenda, ricerca scientifica e turismo, sempre nel rispetto della natura. Da queste parti tabba obbligata è una visita alla casa di Ben Gurion, a Sde Boker, nel kibbutz dove primo ministro di Israele si ritirava quando non faceva la vita del primo ministro. Ancora oggi potete osservare come viveva nel suo alloggio, che si può visitare.ben gurion casa

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Nelle vicinanze, un uliveto e un vigneto (si, in mezzo al deserto!) creato da sua moglie dove ancora oggi vengono prodotti ottimi vini e olio d’oliva (mi pentirò per sempre di non averne portato un po’ a casa, era delizioso). La tomba al memoriale di Ben Gurion, a Midreshet Ben Gurion, dove sono sepolti lui e sua moglie Pola, sono situati invece in un belvedere che domina il deserto, perfetto per rendersi conto della vastità del cratere e del panorama.

En Avdat parco nazionale

Quello che ho amato in questo mio viaggio on the road in Israele è il senso di sicurezza che ho avuto, anche quando mi trovato sola in mezzo al nulla. E’ un paese vitale e ben organizzato, con strade ben tenute, autogrill e perfino città anche in mezzo al nulla.

Ci si sente staccati dal mondo, ma mai isolati davvero.

Nel deserto ho alloggiato a Mitzpe Ramon (da Eilat si arriva seguendo la Route 40), una città sorta nel nulla a due passi dal famoso cratere, che si estende per 360 km quadrati, dove il clima è sempre piacevole e ventilato e la notte ci si addormenta nel silenzio lasciandosi cullare dal rumore del vento. Qui si apre una depressione del suolo unica nel suo genere. Nelle vicinanze è possibile anche vivere l’esperienza del safari notturno, assieme a ricercatori del vicino campus universitario del College Ben Gurion, in jeep nella notte.

fiori nel deserto del Negev

Questa è un’antichissima via delle Spezie, ancora oggi attraversata da carovane di beduini: è possibile anche vivere l’esperienza di pernottare in una tenda beduina o ammirare una flora davvero speciale: le acacie spazzate dal vento e i rari iris selvatici.

Da qui partono innumerevoli sentieri per il trekking, a piedi o in mountain bike.

Uno dei posti più magici però è il parco nazionale En Avdat, patrimonio Unesco, dove potete percorrere il  canyon del Wadi Zin, scavato nella roccia calcarea, attraversato da ruscelli e con una rara flora selvatica.

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Avdat è una città nabatea che tra il 1 secolo a.C e il VII secolo d.C fu, dopo Petra in Giordania, la più importante città della Via dell’Incenso.

Tel Aviv: oasi metropolitane

A un’ora e mezza dal parco En Avdat si arriva a Tel Aviv: intensa vita sociale, locali alternativi, start up che aprono e quartieri nuovi che crescono. Ma anche parchi e riserve: si arriva in quaranta minuti in bici (potete noleggiarle direttamente in città) per esempio all’Ariel Sharon Park: un tempo discarica, oggi oasi per birdwatcher e amanti della natura, centro di studio per volatili e belvedere, alimentato a energie pulite.

Photo by Niv Mosman
Photo by Niv Mosman
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photo by Niv Mosman

E sembra un Giardino dell’Eden racchiuso in una delle più moderne università del mondo l’Ecology Campus della Tel Aviv University, tra animali rari e in via di estinzione, pavoni e giardini botanici. Luogo di studio “naturale” per ricercatori naturalisti, è visitabile, basta prenotarsi prima sul sito ufficiale.

Scritto da:

Al.Fa

Ciao, sono Alessandra, faccio la giornalista dal lontano 2003! Lavoro in un'agenzia di comunicazione e mi occupo di viaggi e agroalimentare.

Le mie passioni? Viaggi, storie autentiche, natura, mobile journalism.

Non serve andare lontano per stupirsi. Quello che serve a un viaggiatore sono occhi aperti e buona memoria.